“Movimento per Labico” critico sulla riaccensione impianto di calcestruzzo

impianto calcestruzzo Labico

In questi giorni la lista civica “Movimento per Labico” sta discutendo sulla riapertura, da poco tempo, dell’impianto di calcestruzzo. L’impianto, realizzato nella metà degli anni 2000, sorge nella zona industriale dell’Agrolatino e ciò avvenne tramite la costituzione di un Comparto con una superficie minima di 10.000.00 mq, come da Legge. Prima domanda: rimettendo in funzione un impianto ormai fermo da anni, perché non ne sono stati avvisati i Consiglieri di opposizione? Inoltre se sono stati realizzati il comparto attuativo e la relativa convenzione con l’impresa produttrice, perché non ne sono stati informati i sopra detti Consiglieri?

Impianto di calcestruzzo a Labico: molti i quesiti sulla riapertura

Le norme di attuazione stilate dall’Architetto Tatangelo nel 1992, contengono alcuni elementi fondamentali per l’accensione dell’impianto, senza i quali la struttura non può entrare in produzione. Le vecchie Amministrazioni in area centrodestra, purtroppo, hanno soprasseduto nel non far rispettare tali normative con i proprietari precedenti. Dov’è la concessione con cui si determinano le superfici cedute al Comune di Labico per realizzare i servizi pubblici? Tale accordo è fondamentale quando si realizza ogni nuovo intervento tra pubblico e privato, sia di carattere residenziale, industriale, commerciale.

Inoltre, a garanzia, il proponente della realizzazione dovrebbe presentare un’idonea fidejussione: è stata versata? A quanto ammonta? Nel piano particolareggiato insiste un’area di 900 mq. destinata a parcheggio, denominata “P3”, limitrofa all’impianto. Fino ad oggi quest’area non c’è. Sarebbe dovuta sorgere prima dell’intervento: perché non è stata realizzata? Sono previste piantumazioni per diminuire l’impatto ambientale: perché tali alberature non sono state allocate, visto che l’impianto sorge vicino alle abitazioni? L’altezza massima di 7 mt. è stata rispettata? E’ stato fatto uno studio di impatto ambientale, visto che l’impianto produce inquinamento?  

Infine, è stata richiesta l’autorizzazione paesaggistica per realizzare la strada che attualmente ha un uso solo privato? Dove si trova la documentazione? Infine ci dice il Consigliere Marco Aurelio Marcelli: “Abbiamo speso un anno per realizzare il regolamento delle Commissioni Comunali, ma se tali tematiche non si discutono insieme, a cosa servono?”.

RITA CERSANI

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