Palestrina, operatori sanitari a casa ora si teme per la chiusura dell’ospedale “Coniugi Bernardini”

Accorato appello di un gruppo di cittadini per salvare l’Ospedale di Palestrina dopo che quest’ultimo è diventato un centro Covid 19 e il personale sanitario “sembra” essere fuggito tra le assenze per la malattia che nell’ultimo mese sono aumentate a dismisura.

Molti gli interrogativi in questa lettera aperta che alcuni cittadini hanno inviato a romaedintorninotizie.it, si teme la chiusura dell’ospedale dopo che per fare spazio ai reparti Covid sono stati chiusi e trasferiti a Tivoli gran parte degli altri reparti “normali”.

Gli amministratori regionali e il Sindaco Mario Moretti avevano assicurato a tutti i cittadini che il nosocomio “Coniugi Bernardini” era stato messo in sicurezza. Leggiamo ora sui social – si legge appunto nella lettera – che forse….non è stato così e che il personale dell’ospedale sia stato contagiato. Inoltre, sempre sui social, apprendiamo che oltre 30 dipendenti, dopo che la struttura sanitaria è stata trasformata in Covid Hospital, si sono messi in malattia.

Noi chiaramente non sappiamo se tutto ciò sia vero, ma non c’è da meravigliarsi se un certo numero di operatori sanitari non si sente al sicuro e probabilmente ha preferito mettersi in convalescenza. Noi chiaramente siamo per la legalità e per il rispetto delle regole, e chiunque le infrange troverà da parte nostra la ferma condanna. Il giuramento di Ippocrate sancisce che un medico o un operatore sanitario deve svolgere il proprio dovere garantendo al malato tutte le cure necessarie di cui ha bisogno, altrimenti di quale giuramento parliamo? Ma è altrettanto vero  che è d’obbligo garantire e dotare gli operatori di tutti gli strumenti possibili onde prevenire qualsiasi tipo di contagio.

La domanda a questo punto è la seguente: sono stati approntati tutti gli strumenti idonei per la salvaguardia della salute dei malati e degli operatori sanitari? Noi speriamo di si, ma se così non fosse, i dirigenti della ASL RM 5, i politici siano essi “regionali o locali” risponderanno personalmente del loro operato dinanzi alla legge, sia sul piano civile/amministrativo che su quello penale?

Noi, come voi tutti sapete, eravamo e siamo stati contrari, e lo siamo tuttora, alla decisione di aver trasformato la nostra struttura sanitaria in Covid Hospital in quanto si potevano trovare altre soluzioni.

Ma i nostri politici, sia essi regionali che locali, hanno preferito mettersi d’accordo piuttosto che salvare l’ospedale privando i 100.000 cittadini del comprensorio prenestino del proprio nosocomio costringendoli, per curarsi, operarsi o per avere tutto ciò di cui hanno bisogno, a ricorrere ad altre strutture sanitarie.

Carissimi concittadini speriamo che questa pandemia passi al più presto e che tutto torni alla normalità e che il nostro ospedale non faccia la fine di altri che hanno chiuso i battenti. Se agiremo uniti una possibilità forse ce l’avremo, divisi non riusciremo a un bel niente!”

 

Ercole Pizzuti

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