Roma-Fiuggi, “aridatece” la ferrovia, è meglio la strada ferrata che la pista ciclabile abbandonata

“Aridatece la ferrovia” sembrano strillare gli alberi, che potete vedere nella foto in alto, che sono formati dalla vegetazione selvaggia sui pali di quello che resta della Stefer Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone.

Questo avviene quando la natura si ribella alle avversità dell’uomo o di certi amministratori che non  hanno la lungimiranza politica e soprattutto hanno la memoria corta e si avventurano ad amministrare la cosa pubblica, senza avere la minima competenza.

Le foto che vi proponiamo in pagina dei pali dell’energia elettrica che sono sulla ex ferrovia di Colle Burano tra Fiuggi e Acuto avvolti da rovi come a dire “quanto siete stupidi, oggi, tutto va contro la modernità della plastica delle gomme e di quanto creato artificialmente e oggi si torna, o meglio si investono decine di miliardi di Euro per l’economia green. Io che ero green dal lontano 1914  sono stata messa da parte e calpestata da Voi amministratori  incapaci e poco lungimiranti”.

La zona a nord della Ciociaria, grazie anche a questa bella ferrovia, aveva un patrimonio turistico notevole che la prima amministrazione di centro sinistra alla Regione Lazio nel lontano 1985 ha letteralmente cancellato con  il trenino della ex Stefer Roma Fiuggi-Alatri-Frosinone, con diramazioni a Fiuggi Città, a Guarcino e Frosinone alto, che noi prendevamo da bambini.  C’era un treno bianco da Roma a Fiuggi che partiva la mattina dalla Capitale e ripartiva la sera dalla Ciociaria che era uno spettacolo anche solo da vedere passare con quelle carrozze esterne bianche che davano il senso dell’eleganza e di  turismo vero perché portava i turisti a Fiuggi per intere settimane.  Oggi abbiamo la pista ciclabile per pochi ed è anche abbandonata.

Una Ferrovia che oggi sarebbe stata la panacea per il turismo di tutta Roma Sud e la zona di del Nord della provinzia di Frosinone. Sono cambiati i tempi. La gente ha fretta e preferisce arrivare all’Anagnina con i propri mezzi è quindi andare a lavoro con la Metro. Non solo c’è risparmio di tempo e di economia famigliare, ma si fa prima e questa sciagurata idea di togliere il trenino delle cosi dette vicinali, oggi più che mai, si sta rivelando un vero e proprio boomerang contro i paesi toccati, proprio sotto l’aspetto turistico.

Però, questi amministratori scienziati del nulla, insistono nell’investire con le piste ciclabili fino a Porta Maggiore a Roma. E’ questa, a nostro avviso, un’idea folle che non serve a nessuno e che non porta economia e tantomeno turismo. In compenso hanno lasciato la pista ciclabile lunga 26 km da Fiuggi a Paliano che è frequentata da pecore e capre, tranne che dai ciclisti i quali preferiscono la strada 155 Prenestina e forse da qualche persona che la usa per passeggiare e per non camminare in mezzo alla strada.

Ma torniamo agli alberi  finti che la natura ha realizzato che mostrano tutti i limiti dell’uomo e che aspettano che si ridia energia a quel trenino, che al contrario delle biciclette aveva portato tanto turismo.

Per fare un esempio concreto, sin dal lontano 1924 a Serrone aveva portato una famiglia del Prof. Otello Tinozzi  che suonava anche il violino ed era un funzionario della Banca D’Italia.  Sia Lui che la moglie godono miglior vita. Oggi, i figli pur avendo venduto la casa che la famiglia aveva attrezzato tornano sempre le domeniche in albergo e il primo figlio Tonino che peraltro è stato il primo chitarrista del grande Lucio Battisti, sia in inverno che in estate torna in paese.  Questo non è turismo? Questa cosa non sarebbe accaduta con la pista ciclabile.

Occorre un ripensamento su quanto si sta facendo. Ripetetiamo, il trenino oggi sarebbe la vera panacea per il turismo dei paesi che attraversa magari con qualche fermata di meno nelle varie frazioni. Sull’esempio del trenino storico che da Sulmona arriva fino al cuore della montagne abruzzesi ed è sempre perennemente pieno di gente e di turisti.

Giancarlo Flavi

Be the first to comment on "Roma-Fiuggi, “aridatece” la ferrovia, è meglio la strada ferrata che la pista ciclabile abbandonata"

Leave a comment