I negozi e i supermercati si e le scuole di musica no? Forse è meglio chiarire che cosa ci fa bene. Sicuramente abbiamo bisogno di cibo per il corpo, ma quello per l’anima è altrettanto importante. Mai si è sentita tanta musica come in questa quarantena. Dai social alla tv alle piattaforme come youtube, interi concerti regalati, condivisi. Per non parlare della musica analogica, quella fatta di pentole e bicchieri sui balconi, ognuno con il suo talento, la sua espressività, il suo bisogno di condividere e raccogliere emozioni. Perché è questo che fa la musica accende il nostro interruttore di emozioni, senza filtro, senza ragione.
In un momento così duro per la nostra razionalità, faticoso da comprendere e giudicare, sconvolgente per le nostre abitudini, un momento fatto di contenimento, rinuncia ed isolamento, niente come la musica ci ha unito, stretto, coinvolto.
E ora siamo agli appelli dei grandi artisti, con concerti da ogni parte del mondo per testimoniare ancora una volta grazie alla musica che non ci sono confini, muri, se non quelli che abbiamo dentro di noi. Che in questa emergenza siamo tutti uguali, tutti vulnerabili, ad ogni livello sociale, in ogni paese nel mondo, dal balcone come in tv.
Ah la musica la musica…come avremmo fatto senza di lei in questa quarantena.
E allora siamo qui per dire quanto è importante proteggerla, come un bene prezioso, ad ogni livello, partendo dal primo momento in cui ci siamo avvicinati a lei. E in questa fatidica Fase 2 dove le grandi menti si incontrano per decidere le attività da riaprire in quale ordine e misura, e tutti si chiedono quanto vale una libreria, rispetto ad un supermercato, noi gridiamo a gran voce di non dimenticare le scuole di musica.
Sono le Scuole di Musica del territorio ad avvicinare le comunità alla conoscenza e pratica della forma d’arte più condivisa, a far scoprire ai bambini l’emozione di creare un suono con il corpo o con uno strumento. Sono le Scuola di Musica ad aggregare giovani e adulti verso lo stesso intento, a togliere muri, distanze, silenzi. Sono le Scuole di Musica a far incontrare i ragazzi che non riescono a comunicare nell’età difficile dell’adolescenza e grazie ai maestri e alla passione condivisa per un artista o un genere scoprono che così è più facile raccontarsi e sentirsi meno diversi, meno soli.
Ci sono scuole di Musica che hanno una storia di decenni, e altre appena aperte che hanno illuminato la comunità e hanno investito risorse per costruire progetti musicali importanti.
A Palestrina nel sud della provincia di Roma la Emma Re Music Academy, diretta dalla cantante internazionale Emma Re, è una di queste Scuole di Musica importanti per il territorio, che ha chiuso con responsabilità per l’emergenza Covid. La direttrice artistica Emma Re, dopo aver aperto l’inaugurazione dei Giochi Olimpici di Pechino, cantato a Montecarlo per il Principe Alberto, essere stata la musa di Pierre Cardin nei suoi teatri a Parigi ed aver ottenuto la nomination agli Eagle Award in Cina davanti ad un pubblico di milioni di persone, ha deciso di portare tutta la sua conoscenza, esperienza e risorse sul territorio dove abita e aprire una realtà ambiziosa, proprio a Palestrina. Un’Accademia di Musica Moderna con l’obiettivo alto non solo di ispirare musicisti e talenti, ma di offrire una didattica nuova, tecnologica, aperta al futuro. Perché oggi per diventare un musicista bisogna conoscere anche il business che gira intorno alla professione e sapersi gestire. Quindi studio, tecnologia, gestione del lavoro. Una didattica completa.
Aperta a gennaio, la scuola ha subito richiamato decine di musicisti in erba che si sono associati con orgoglio ad una realtà così promettente, ma l’attività si è fermato sul nascere, come era giusto che fosse per la sicurezza di tutti. Avendo selezionato maestri giovani e laureati con metodi di insegnamento all’avanguardia, abituati all’apprendimento digitale, il passaggio alle lezioni sulle piattaforme online è stato immediato. La maggior parte degli associati hanno proseguito il loro percorso a distanza, ma ancora alcuni non hanno connessioni abbastanza stabili e la propensione alla didattica online.
Ma ora che arriva la fase 2 è importante ricordare alle istituzioni che le scuole di musica devono riaprire perché possono rispettare il distanziamento sociale molto più facilmente di tante altre attività già aperte.
Le lezioni saranno individuali, i maestri seguiranno con la giusta distanza, ma la stessa attenzione, i genitori aspetteranno in macchina, i pagamenti avverranno on line. Non è complicato per un’attività come questa. Allora lasciamo che la musica riprenda il suo posto naturale e che gli strumenti riprendano a vibrare insieme, e le voci ad essere ascoltate, con i filtri necessari alla salute, ma senza monitor, cuffie, e fredde distanze. La musica vive di energie condivise, proprio come gli esseri umani.
La Emma Re Music Academy, come tutte le scuole del territorio, hanno bisogno di riaprire gli spazi, per continuare a coltivare sogni e talenti: il cibo per l’anima.
MARCO SARACINI
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