Paliano, le case nel borgo della Selva continuano a crollare. Chi vuole tutto questo?

Sempre più in degrado la proprietà regionale nel borgo della Selva di Paliano, affidata in comodato d’uso al Comune. Arrivati a questo punto ci viene da chiederci che forse si aspetta che tutto crolli definitivamente per poi affidarlo ad amici compiacenti, come è stato fatto con l’ultimo lotto di terreno qualche mese fa?

Perché la Corte dei Conti non apre un’inchiesta per conoscere le vere cause di questo degrado generale e dare a “Cesare quel che è di Cesare e dare a Dio quel che è di Dio“. Ci sono gravissime responsabilità amministrative in primis e penali a cominciare dalla Regione Lazio che togliendosi dalle spalle il problema lo ha “riversato” sul Comune di Paliano. Qui un sindaco completamente assente su queste problematiche non vuole assumersi responsabilità precise. Intanto tutto continua a marcire e le case ed i locali presenti nell’antico borgo che fu dei Principi Ruffo crollano una dopo l’altra e tutto si deprezza.  

Sono tre anni che il bel borgo costruito 95 anni fa da Fulco Ruffo di Calabria (uno degli eroi  della guerra 1915-18 insieme a Baracca ed a Gabriele D’annunzio) è passato in gestione al Comune di Paliano. L’ente comunale avrebbe dovuto sveltire le pratiche per l’assegnazione dei vari lotti a privati che avessero avuto nuove idee per lo sviluppo sostenibile, invece tutte le case dei vari coloni, le vaccherie, che pure hanno locali immensi per fare grandi centri di arte e cultura oppure un pala congresso, stanno cadendo sempre più in rovina. Ogni tanto si sente crollare qualche tetto, perché i rovi non li taglia nessuno e continuano ad insinuarsi in quelle abitazioni e nelle stalle fatiscenti.

Non sappiamo se la decisione di affidare al Comune di Paliano il tutto in comodato d’uso sia stata una decisione saggia ma si sarebbe potuto fare un bando europeo per affidarlo ad una sola persona che avesse potuto investire e quindi proporre idee innovative per creare anche posti di lavoro. Oggi, secondo il volere del nuovo Governo Draghi, ci si può insinuare anche in questo nuovo capitolo.

Comunque più si guardano quelle case che stanno crollando una alla volta, più viene tristezza. Spezzettare quei lotti, a nostro modesto avviso, è stato veramente un peccato perché quel complesso che potrebbe ad esempio diventare un grande centro congressi a due passi dalla A1 uscita di Colleferro, sarebbe appetitoso a molte società. A questo punto, secondo quanto ci ha consigliato un geometra del posto, sarebbe più utile buttarle definitivamente a terra e costruire nuovi edifici con le nuove tecnologie avanzate per poter creare anche una scuola di Agricoltura come vorrebbe il comune.

Insomma, è ora di muoversi perché il tempo logora tutto e tutti e quel borgo che una volta pullulava di persone, di operai, di mucche, deve tornare ad essere un cuore pulsante e il ristorante “I Due Camini” con la sua pizzeria, dovrebbe tornare a sfornare quelle ottime pizze di una volta e gli ottimi piatti che si realizzano sotto la guida del direttore e gestore “Gigi”.  Questa volta come spesso dice il sindaco l’ex Presidente della Giunta Marrazzo, poi quella Zingaretti, l’hanno fatta veramente grossa. Poi ci ha pensato l’amministrazione Sturvi che ha fatto vincolare come Monumento Naturale Regionale tutta la proprietà dei Ruffo. Vincoli che però nessuno rispetta.

Occorre una programmazione seria, fatta da tecnici comunali preparati capaci di partecipare e vincere bandi regionali ed europei di livello. Invece Paliano nell’ultimo bando sulle biblioteca addirittura non si è classificato (è tutto scritto sul Burl) questo a dimostrazione a chi siamo stati messi in mano. Giovane il sindaco, giovane il tecnico benissimo, noi andiamo avanti con i giovani, ma anche costoro senza fare esperienze diventano vecchi ed i problemi si invecchiano insieme a loro sempre di più.

Giancarlo Flavi 

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