In occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in diversi comuni d’Italia si propongono una serie di iniziative, con l’obiettivo di sensibilizzare su un tema drammaticamente attuale. Anche l’amministrazione comunale di Lariano, in provincia di Roma, ha organizzato una serie di iniziative propedeutiche alla sensibilizzazione per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Giovedì 25 novembre prenderà il via, presso la sede comunale, la mostra “Madri della Repubblica”, che si sofferma sulle donne che hanno contribuito a redigere la nostra Costituzione. La mostra è promossa dall’associazione Toponomastica femminile, che da anni è impegnata nel favorire l’intitolazione di spazi pubblici a donne, considerato l’evidente gap rispetto a quelli intitolati a uomini. Lo scopo di tale iniziativa è quello di rafforzare gli ideali di Parità di Genere ed evidenziare il ruolo svolto dalle donne nella cultura e nel progresso civile del nostro Paese.
Venerdì 26, presso il centro polifunzionale comunale, alle ore 17:30 l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Maurizio Caliciotti, ospiterà Cinzia Tani giornalista e scrittrice, autrice e conduttrice radiotelevisiva. «L‘incontro con la giornalista e scrittrice Cinzia Tani, che ci parlerà della sua ultima fatica “Angeli e carnefici”, fa parte delle iniziative che l’amministrazione comunale di Lariano ha organizzato per la giornata del 25 novembre, dedicata a contrastare la violenza contro le donne – dichiara l’assessore alla Cultura e promotrice dell’evento, Maria Grazia Gabrielli – Siamo assolutamente consapevoli che non basta parlarne per stroncare questo odioso fenomeno, retaggio di una mentalità datata e maschilista, nella quale la figura femminile è un oggetto, una proprietà, un essere inferiore. Tuttavia, siamo altrettanto convinti che solo uno scatto in avanti, una cultura del rispetto possa promuovere la parità tra uomini e donne. Ecco dunque la necessità di stimolare e sollecitare le coscienze di ciascuno di noi con tutti i mezzi a disposizione, primo fra tutti quello della cultura. Da anni, ormai, operiamo con questi strumenti per raggiungere l’effettiva parità e siamo sempre più convinti che solo così potremo costruire una società di esseri umani, in cui ciascun individuo ha il suo valore, a prescindere dall’appartenenza al genere».
«Quest’anno con la collega Gabrielli, abbiamo scelto di dedicare un’intera rassegna al concetto di parità di genere – aggiunge l’assessore con delega alle Pari opportunità Chiara Colasanti, anche lei promotrice dell’iniziativa – E le date che scandiscono l’inizio e la fine della rassegna, sono non a caso il 25 novembre e l’8 marzo. Questo perché penso che non si possa parlare di disparità di genere , di donne, di femminicidio, senza parlare di cultura. Tutti i temi che ho citato, che inevitabilmente oggi si configurano come problemi sociali hanno la loro soluzione in un’unica frase: cambiamento culturale. Ecco perché attraverso ognuno di questi eventi, abbiamo voluto parlare di donne sotto molteplici punti di vista in un’ottica di sensibilizzazione. In particolare il libro di Cizia Tani ha colto un punto che è poco dibattuto ad oggi ma che centra in pieno la logica di questa rassegna: nulla è associabile o deve essere associato a genere, neanche il bene e il male».

Angeli e Carnefici il libro di Cinzia Tani. Rizzoli 2021
Isadora Duncan e Marie Becker, Hannah Arendt e Ilse Koch, storie di donne dai destini opposti. Undici donne straordinarie e undici spietate assassine. Undici hanno intrapreso la strada del bene e undici quella del male .Apparentemente abitano mondi distanti destinati a non incontrarsi mai, eppure qualcosa lega a due a due queste donne formando coppie unite da un doppio filo. Che cosa hanno in comune?Lo stesso anno di nascita e forse anche qualche dettaglio in più. Come Tina Modotti e Marie Besnard che hanno avuto entrambe un’infanzia povera, ma sono state molto amate dai genitori: l’una è diventata una fotografa e un’attivista impegnata in politica e l’altra è diventata un’avvelenatrice seriale accusata di parricidio e matricidio. Oppure Hannah Arendt e Ilse Koch, entrambe tedesche: la prima è dovuta fuggire dalla Germania perché ebrea, la seconda è il volto più atroce del nazismo, la sadica aguzzina degli ebrei internati nel campo di concentramento di Buchenwald. La prima è la teorica della banalità del male, la seconda lo incarna.Quanto conta l’infanzia nella storia di una donna che diventa «grande» nel crimine, nell’arte, nell’attività politica o nella scienza? La diversità di educazione, ambiente e incontri condiziona le scelte? Oppure è il Dna che determina inevitabilmente l’esistenza di ciascuno di noi? Oggi le teorie di Cesare Lombroso, il padre dell’antropologia criminale, e della fisiognomica sono ampiamente superate da un approccio interdisciplinare basato sull’interazione tra geni e ambiente. È in questa direzione, infatti, che si muove Cinzia Tani nel ripercorrere le storie di ventidue donne vissute tra Ottocento e Novecento, indagando il modo in cui tutto è cominciato: il tipo di famiglia, il background sociale e culturale, le amicizie, i primi amori. Dettagli poco noti che possono fare una grande differenza nel futuro di una persona e trasformare una donna in un angelo o una carnefice.
A moderare l’incontro sarà Mariagloria Fontana giornalista e scrittrice (“La ragione era carnale”). Al termine della presentazione ci sarà il firma copie a cura della libreria Mondadori.
Articolo a cura di MANUEL MANCINI
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