Frosinone – Imprenditore deceduto dopo un’operazione, l’esame autoptico avrebbe evidenziato la responsabilità dei medici

Imprenditore deceduto dopo un intervento chirurgico alla colonna vertebrale, I risultati dell’esame autoptico avrebbero fatto emergere la responsabilità dei medici del nosocomio frusinate che lo avevano operato. Secondo quanto riportato dalla perizia presentata dalla dottoressa Vincenza Liviero e il professore Natale Santucci i sanitari che lo avevano monitorato avrebbero peccato di superficialità, imperizia e imprudenza.

La vicenda risale al 6 marzo scorso quando Cesare Appetecchia di 59 anni, resta coinvolto in un incidente stradale avvenuto a Giuliano di Roma. E proprio a seguito di quel sinistro l’imprenditore che aveva riportato una lesione alla settima vertebra cervicale . L’uomo era rimasto presso il pronto soccorso dello Spaziani per ben sette giorni. Un lasso di tempo molto lungo prima dell’intervento che avrebbe peggiorato notevolmente il quadro clinico. L’operazione iniziata alle 14.30 si era conclusa alle 5.40 del giorno dopo. Dunque il paziente era rimasto sotto i ferri per ben 16 ore. Subito dopo l’intervento la situazione era precipitata, il paziente si era aggravato al punto che era stato trasportato presso la sala rianimazione dove morirà il 22 marzo. I fratelli che adesso si sono rivolti agli avvocati Roberto Filardi ed Antonella Incitti per essere rappresentati nelle opportune sedi chiedono di sapere la verità. Intanto i legali di fiducia hanno nominato come loro consulente di parte il dottor Marco Straccamore. Secondo quanto riferito dai medici legali che hanno depositato i risultati della perizia , i sanitari oltre ad aver omesso di applicargli un device Halo Vest, (si tratta di un dispositivo di stabilizzazione ortopedico utilizzato per immobilizzare i pazienti che soffrono di lesioni o malattie della colonna cervicale) avrebbero sottoposto il paziente ad un intervento chirurgico così delicato senza aver effettuato una risonanza magnetica. Il fascicolo è nelle mani del sostituto procuratore Barbara Trotta. Sarà il magistrato a decidere sulla base degli elementi raccolti chiedere o meno il rinvio a giudizio dell’equipe medica che aveva operato il paziente per l’ipotesi di reato di omicidio colposo.

Mar. Ming.

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Fonte: Tg24.info