Domenica 27 novembre la sala del Palazzaccio di Artena era gremita. Tanti cittadini hanno partecipato all’assemblea indetta dai Consiglieri di opposizione, Silvia Carocci, Sofia Fiorellini, Marco Imperioli Diamante, Erminio Latini, Costante Pompa, Gloria Scacchi e Augusto Angelini, visto lo stallo dell’attuale amministrazione.
Nonostante vi sia un Commissario Prefettizio, l’amministrazione, dell’ex Sindaco Felicetto Angelini, continua a guidare la città. Guidare, “si fa per dire”, perché è tutto fermo ed i debiti del Comune appaiono insanabili, ammontando a vari milioni di euro. Ogni intervento ha denunciato l’attuale immobilismo, la mancanza di una via d’uscita per il futuro, per le prossime generazioni. Arrivato il Commissario in ogni città, o Comune, la Maggioranza si dimette, ad Artena ciò non è avvenuto con gravissimo danno reiterato. Alessandro Coltré ha dato in parte la colpa agli Artenesi che non sono ancora scesi in piazza per denunciare la situazione.
Le tasse sono aumentate in modo vertiginoso, soprattutto la TARI, eppure ogni giorno si contano nuove discariche che degradano sempre più il territorio, causate da incivili che rimangono impuniti perché di Vigili non se ne vedono. Il concorso bandito due anni fa non è più andato avanti. C’è chi ha denunciato all’assemblea l’assenza dei giovani, disamorati da un tale tipo di politica fallimentare. Renato Centofanti ha riproposto di aprire una fase costituente con chi vuole “mettersi in gioco” e ne ha la capacità, con intelligenza e con il cuore.

L’ex Sindaco Erminio Latini ha messo il dito nella piaga denunciando i tanti servizi appaltati esternamente. Se tornassero in house, si risparmierebbero svariati milioni di euro ed in pochi anni si avrebbe il risanamento del bilancio comunale.
Veramente convincente l’intervento della Consigliera Silvia Carocci: “E’ difficile lavorare in queste condizioni, ma bisogna farlo. Abbiamo il dovere di pensare al futuro. Rendere le scuole sicure, rimettere in sesto le strutture sportive, attrezzare per i bambini i parchi pubblici in ogni contrada. Un’amministrazione che vuole bene al Paese deve essere amica dei commercianti, di chi vuole aprire un’attività, di chi vuole investire sul territorio. Il Commissario gestisce solo l’emergenza ed il Comune resta indietro a tutti. Ci si avvia al dissesto e per quindici anni si dovranno pagare i debiti accumulati dalla Maggioranza. I soldi del PNNR , i finanziamenti più importanti degli ultimi 50 anni, stanno arrivando ai Comuni, ma il treno che li porta l’abbiamo visto passare senza fermarsi qui. Per come stanno le cose, il Commissario rimarrà fino al 2024, con un ulteriore danno. Se si dimettessero potremmo tornare a votare la prossima primavera. Perché non vi dimettete? Così condannate ulteriormente la città. Questi amministratori ci stanno costando tantissimi euro e cosa ci hanno lasciato? Solo debiti. Vi invito, cittadini, a firmare di seguito a noi sette Consiglieri di opposizione per darci la possibilità di andare al voto a primavera”.
Articolo a cura di RITA CERASANI
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