70 millimetri, Padrenostro, la terza pellicola di Claudio Noce

70 millimetri

Padrenostro è la terza pellicola di Claudio Noce, regista già di “Good Morning Aman” e “La Foresta di Ghiaccio”. Al momento il regista ha fatto parlare nel contesto dei lungometraggi soprattutto per gli attori da lui scelti, piuttosto che per una eccelsa dote registica. Nel 2020 torna sul grande schermo con Padrenostro, una regia davvero particolare quella messa in scena per questa pellicola, la quale a tratti può essere giustificata, e la pretesa del vezzo artistico non tiene troppo in piedi.

Discutibili molte scelte registiche, che se all’inizio sembrano quasi una buona scelta, poi vengono prolungate nel tempo eccessivamente e risultano essere solo stucchevoli; le scenografie son ben costruite ma danno un senso di finzione temporale, vengono strutturate per stereotipi e non basandosi sulla realtà del tempo. Inoltre, in questa pellicola è evidente una forzatura dei tempi cinematografici, del tutto non incarnati nelle scene, ad esempio i pochissimi momenti musicali messe lì come ad innalzare le scene, in verità le rendono claudicanti, prive di senso e spesso anche più lente di quanto debbano essere.

D’altro canto, un Pierfrancesco Favino sempre più immenso, talmente grande che fa sfigurare lo stesso film. La versione completa della recensione potete leggerla su La Volpe, inserto di Notizie del cuore, in uscita venerdì 6 novembre.

Articolo a cura di MARCO SARACINI

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