Addio al maestro Ennio Morricone. Lo ritroveremo per sempre nella sua musica

Ennio Morricone musica

Addio al maestro Ennio Morricone. Lo ritroveremo per sempre nella sua musica.Il Maestro Franz Albanese: “Certe persone non dovrebbero morire mai”.

La notizia

Ieri mattina gli italiani si sono svegliati con una triste notizia: è morto, durante la notte, il maestro Ennio Morricone. La notizia ha immediatamente fatto il giro del mondo, comparendo su tutti i canali di informazione internazionali. Sono tutti i cittadini del mondo a dedicare un pensiero commosso all’autore dei brani che hanno saputo raccontare molti tra i più grandi capolavori del cinema. Tutto il mondo, oggi più che mai, dedica un silenzioso addio al Maestro Ennio Morricone, sentendosi vicino alla sua famiglia, allacciando il proprio cuore a quello di tutti coloro che lo hanno amato. Questi addii appassionati, talvolta anche silenziosi, da parte di ognuno di noi, provano quanto la musica sappia armonizzare i cuori di tutte le nazioni, oltre le paure, le età, le diversità politiche e culturali.

La carriera

Tutti gli arrangiamenti delle più famose canzoni italiane degli anni ’60 sono state scritte dalla mente geniale di Ennio Morricone. Se telefonando di Mina, i primi successi di Edoardo Vianello, Sapore di sale di Gino Paoli, solo per citarne alcuni.

Per non parlare delle colonne sonore, che resteranno il segno indelebile della sua grande capacità artistica, precisione, maestria, dedizione e abilità. Ma soprattutto, quelle melodie, ci ricorderanno per sempre il suo grande cuore, perché la musica, quella vera, si fa innanzitutto con il cuore. Gesti precisi, movimenti armoniosi, la passione nei suoi occhi, e l’orchestra che suona, impeccabile: in quel momento, la magia.

Una carriera lunga, durata più di sessant’anni. La prima collaborazione con il regista Sergio Leone iniziò nel 1964, quando Morricone compose la colonna sonora del film Per un pugno di dollari. Questa collaborazione continuerà negli anni, perché Morricone musicherà tutta la successiva serie di western di Leone (Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivo, C’era una volta il West, Giù la testa), fino ad arrivare all’ultimo film di Leone, C’era una volta in America, le cui melodie, se chiudiamo gli occhi e permettiamo alla nostra memoria di suonale nell’anima, non possono, oggi, non farci scivolare qualche lacrima sulla guancia.

Inizia così la fama di Morricone come compositore di colonne sonore. Negli anni, la creatività di Morricone, si spingerà fino ad esplorare e mettere in musica ogni genere di film, e quindi, ogni genere di emozione. Le colonne sonore di pezzi di storia del cinema come Mission, Gli Intoccabili, I giorni del cielo, Nuovo cinema paradiso… così diverse, ma tutte così empatiche. Ha collaborato con i colossi del cinema del ‘900: Quentin Tarantino, Giuseppe Tornatore, Roland Joffe, Brian De Palma

Un Oscar alla carriera nel 2007, un altro Oscar nel 2016 per la colonna sonora di “The HatefulEight” di Quentin Tarantino. Novantuno anni, due Oscar, una lunga carriera, un grande cuore e un’enorme passione. Così si spegne Ennio Morricone. Ciò che resta, oltre alle parole e ai ricordi affettuosi, è la sua musica. La sua musica è ora, e sarà per sempre, segno tangibile di una mente brillante, di un artista appassionato, di un uomo che ha realizzato il suo sogno di fare musica fino alla fine, di un uomo che ha amato la musica e il mondo fino alla fine.

Le parole di Franz Albanese

Le parole del maestro Franz Albanese, docente presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, legato ad Ennio Morricone, ci hanno raccontato frammenti della vita e della personalità di Morricone, a cui la fama non fece mai perdere il senso critico e la voglia di fare sempre di più. Racconta Franz Albanese:

“La scomparsa di Ennio Morricone mi ha addolorato molto. Lo conoscevo bene. È stato uno dei figli più illustri del Conservatorio di santa Cecilia, e sono contento che nella medesima istituzione abbiamo organizzato l’evento per celebrare il suo novantesimo compleanno. Era un uomo dotato di grande personalità e diceva sempre quello che pensava. Era molto umile, un mito, una leggenda, anche in vita. Grande obiettività e capacità critica, estremamente autocritico, soprattutto nei confronti della sua stessa musica per film. Una volta mi disse che, a suo avviso, la migliore colonna sonora che avesse scritto era “Mission”. In effetti è la più complessa, quasi atonale, la più moderna. Io cercai di fargli capire che era un genio, che aveva saputo rappresentare meglio di chiunque le atmosfere del far west utilizzando mezzi semplicissimi: un flauto dolce, uno scacciapensieri, una chitarra elettrica. Strumenti tradizionali, orchestra vera, senza elementi elettronici. E orchestrava tutto lui. Grande musicista, diplomato in tromba, grande compositore, grande direttore… grande uomo! Era una persona unica e speciale, andava fiero della musica moderna che riusciva a scrivere, oltre alla musica da cinema, che lo ha reso celebre nel mondo. Riposa in pace Maestro”.

“Certe persone, non dovrebbero morire mai”, ha poi concluso il Maestro Albanese. “Continuerà a vivere con la tanta musica che ci ha lasciato”.

ESMERALDA MORETTI

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