Approvato il nuovo Piano Territoriale Paesistico Regionale del Lazio la lottizzazione di Monte Scalambra è rimasta fuori perché non presentata

Approvato nelle ore scorse il nuovo Piano territoriale paesistico regionale, secondo lo schema di accordo con il Ministero dei Beni Archeologici, Culturali e Turismo, con cui viene disciplinato l’uso dell’intero territorio del Lazio, salvaguardando i vincoli del paesaggio e fornendo certezze agli enti locali, agli operatori del settore e ai cittadini.

La lottizzazione di Monte Scalambra è rimasta fuori ancora una volta per negligenza di certi amministratori, giovani, e incompetenti della materia.

Rispetto al Piano adottato del 2007, viene ribadito che il nuovo Ptpr interviene solo sul territorio vincolato, come beni del patrimonio naturale, culturale e paesaggistico tutelati per legge, e si conferma che sostituisce completamente i precedenti Piani Territoriali Paesistici, dotando il Lazio di un unico strumento di gestione del territorio. Viene anche sancito che la sua rappresentazione è sulla base cartografica del 2014 ed è frutto della co-pianificazione con il Mibact avviata dal 2013.

Il Ptpr, inoltre, riconosce la multifunzionalità nelle aree agricole, mentre per tutte le altre identità paesaggistiche vengono garantite chiarezza normativa e semplificazione amministrativa. In particolare, il nuovo Piano esclude la necessità dell’autorizzazione paesaggistica negli interventi volti al recupero e alla riqualificazione di aree compromesse o degradate, nelle opere di bonifica e ripristino ambientale, nei lavori di completamento e adeguamento dei servizi di urbanizzazione primaria e secondaria.

Il nuovo Piano, quindi, rafforza i vincoli sui beni naturali e favorisce la trasparenza e la semplificazione per soddisfare la tutela dell’ambiente con lo sviluppo sostenibile del territorio.

Ora i Comuni del Lazio avranno due anni di tempo per adeguarsi.

“Ringrazio il Consiglio regionale per il positivo risultato conseguito: sono stati superati i precedenti contrasti ed é stato possibile contemperare le diverse esigenze per consentire al Lazio di avere finalmente un efficace strumento di salvaguardia e pianificazione del territorio”, aggiunge Massimiliano Valeriani, assessore regionale all’Urbanistica e alle Politiche abitative.

Questo significa che il Comune di Serrone che avrebbe dovuto far inserire la lottizzazione di Monte Scalambra per avere margini di manovra al fine di dare uno sviluppo organico alla zona stessa che, invece, ora resterà bloccata fino a quando il comune farà ricorso al Tar (?) per l’inserimento della perimetrazione che è presente da tanti anni sulle carte catastali (foto in alto) e che ci si ostina a nasconderla e non si capisce per quali fini. Era capitata una buona occasione e l’Amministrazione Proietto non è stata capace di inserire questo piano perimetrato. Con le casse squattrinate che si ritrova il comune questa lottizzazione è destinata a rimanere solo sulla carta per altri decenni. Peccato una grande occasione sprecata!

Giancarlo Flavi 

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