Che cosa vogliono i giovani residenti nel comune di Labico? Attualmente, Labico è il paese più giovane del Lazio per età media: ecco perché è importante capire quali sono i bisogni reali, gli interessi e le aspirazioni dei giovani. Per fare il punto della situazione, venerdì 29 aprile alle ore 17.30 presso Palazzo Giuliani si è tenuta la “Presentazione dei risultati della prima indagine statistica su bisogni, percezioni e aspettative della popolazione giovanile di Labico”. L’evento prende le mosse a partire dal progetto “Generazioni”, che ha visto come protagonisti le scuole del territorio e i volontari e le volontarie del servizio civile universale.

L’evento
Ad introdurre l’evento sono le parole del sindaco Danilo Giovannoli, che ringrazia i cittadini per la fiducia e per il percorso svolto insieme in questi cinque anni. Ad intervenire sono poi la consigliera alle politiche giovanili Giulia Lorenzon, il consigliere comunale alle politiche europee Paolo Galli e Ambra Crescenzi, psicologa e presidente de “I fiori del tempo”. Ambra Crescenzi spiega l’importanza dell’individuare le necessità e i bisogni dei giovani: solo individuali è possibile essere di supporto alla generazione del futuro.

La parola ai giovani!
A questo punto, prendono la parola i giovani. Interviene innanzitutto Mario Casale, che spiega come i ragazzi hanno deciso di procedere tecnicamente per individuare i bisogni dei giovani. Tutto ha preso le mosse da un questionario che è stato somministrato ai ragazzi residenti nel Comune di Labico, di età compresa tra gli 11 e i 19 anni. Il questionario è stato poi sottoposto anche ad alcuni alunni delle scuole, tra cui l’istituto di Labico. Le domande sono state somministrate in modo anonimo, così da evitare qualsiasi tipo di imbarazzo, che (si sa) purtroppo caratterizza la fase adolescenziale.
Prende poi la parola Carlo Spezzano, e racconta la sezione “Hobby”: che cosa interessa i ragazzi compresi nella fascia di età 11-19 anni? Si parla di passioni, interessi, sport. Il seguito del questionario viene raccontato da Francesco Ruggiero, che espone il livello di gradimento delle strutture e dei laboratori messi a disposizione dei ragazzi. Strutture specifiche di natura pubblica come biblioteche o corsi di formazione. La maggioranza dei ragazzi ha espresso un parere positivo sulla necessità di tali strutture.
Un altro problema che emerge è la carenza di trasporti pubblici adeguati. A prendere la parola sono poi Irene Berlenghi e Gregorio Di Martino, che parlando della disparità di genere nella fascia di età 11-19 anni. A prendere la parola sono poi Carine Etia e Valerio Caminiti, per parlare della sessualità e del modo in cui viene vissuta dai giovani.

Conclusione
In chiusura dell’evento, interviene l’assessore alle politiche comunali Benedetto Paris, sottolinenando come questo progetto sia un traguardo per la comunità. Lo “sportello amico” è un progetto nato per supportare i giovani in età adolescenziale, e questo non è scontato. Benedetto Paris sottolinea il rapporto con i soggetti istituzionali, fondamentale. Oggi manca un consultorio, aggiunge, che invece a Valmontone c’è. Il consultorio è invece determinante, deve fare moltissimo. Prende poi la parola Marta Bonafoni, consigliera regione Lazio, che ricorda che i giovani sono il futuro, ma sono anche il presente: per questo è fondamentale investire su di loro. Un progetto capace di aprire gli occhi sulle reali necessità dei ragazzi.
Articolo a cura di ESMERALDA MORETTI
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