I caschi bianchi di Roma salutano Antonio Di Maggio, “il vigile sceriffo”

Antonio Di Maggio caschi bianchi

Ultimo giorno al Comando dei caschi bianchi romani per Antonio Di Maggio. Il  “Comandante Operativo”, che sin dai primi gradini della sua brillante carriera, ha saputo accompagnare il Corpo, nella difficile trasformazione, richiesta dai mutati contesti urbani. Repressione di reati ambientali, serrato controllo dell’emergenza nomadi, numerosi colpi inferti a famiglie quali Spada e Casamonica. Passando per una vera e propria guerra agli abusi sulle concessioni balneari degli stabilimenti di Ostia. Questo e molto altro nella sfolgorante carriera, di quello che é stato non a caso definito “il vigile sceriffo”.

Al di lá delle numerose operazioni ad alto impatto mediatico, vanno riconosciute a Di Maggio, non meno importanti doti, derivanti forse dagli studi sociologici. Come quello di aver saputo ricomporre l’identità e l’orgoglio di appartenenza nel Corpo, messi a dura prova dagli avvenimenti della triste notte di San Silvestro 2014. Dal Campidoglio nessun annuncio ufficiale sulla sua difficile successione. I nomi che filtrano sembrano essere più frutto di congetture che di indiscrezioni. Da Stefano Napoli, che garantirebbe una continuità operativa, a Paolo Gerometta, il “generale” preso in prestito dall’esercito, passando per Carlo Buttarelli, anch’egli prossimo alla pensione, che anche in veste interinale garantirebbe una sorta di “usato sicuro”, avendo ricoperto il ruolo, nei difficili anni dell’era Marino.

Antonio Di Maggio: il saluto del collega Marco Milani

Sul tema é intervenuto il Sindacato UGL,  con una nota del Coordinatore Romano Marco Milani. «Desideriamo esprimere la nostra stima e la nostra riconoscenza al Comandante Di Maggio per quanto saputo fare per il Corpo in questi anni. E per aver saputo trasmettere operatività, entusiasmo e senso del servizio ai caschi bianchi romani. La trasformazione del Corpo, richiesta dai mutati contesti di sicurezza urbana e sociale peró non é ancora conclusa e difficili sfide attendono ancora la Polizia Locale di Roma Capitale. A partire dal nuovo ordinamento e dall’applicazione troppo spesso rinviata, della legge regionale in materia. Ci auspichiamo che l’amministrazione annunci quanto prima una figura all’altezza. In grado di garantire efficienza e continuità e che trovi al contempo una formula per non privarsi, dello straordinario bagaglio di capacita ed esperienza dimostrato dal Dottor Antonio Di Maggio (dei caschi bianchi, ndr), la cui “vocazione” sarebbe un peccato far finire in bacheca».

MARCO SARACINI

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