Incontriamo il candidato Sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo

In occasione della declamazione del poema “LEREIDE” scritto dal poeta Giacomo Antognarelli e della presentazione dei candidati della Lega con Salvini, la poliedrica, plurilaureata Assunta Gneo e Gabriele Passone,  in un noto locale nei pressi di Borgo Piave, abbiamo incontrato il candidato a Sindaco di Latina, Vincenzo Zaccheo il quale ci ha esternato i suoi progetti in caso di vittoria.

«Tutti mi chiamano già Sindaco, perché ricordano i miei due precedenti incarichi come primo cittadino, nel 2002 e nel 2007. In realtà sono un Onorevole. Ho iniziato a 22 anni ed ho 40 anni di carriera politica alle spalle, con cinque anni in Regione e 15 in Parlamento. Non volevo di nuovo accettare questo incarico per dar modo ai giovani di emergere, ma molti mi hanno spinto a farlo vedendo quanto mi dia da fare in ogni campo ed anche tenendo conto dei sondaggi a me favorevoli. La Politica è passione, dedizione, è impegno quotidiano, è solidarietà».

«Mi sono voluto rimettere in giogo vedendo la situazione disastrata in cui versa Latina. Quando ero Sindaco ho fatto realizzare tante opere tra cui: il Campus di Economia, il bel quartiere nei pressi del Santa Maria Goretti, la pista ciclabile tramite i finanziamenti da parte del Ministero delle Infrastrutture. Tutti ricordano ancora i grandi concerti allo stadio di Vasco Rossi, Tiziano Ferro, di Ennio Morricone, la Mostra dei Presepi, le Notti Bianche. Una volta eletto darò una svolta a questa mia città, – sono l’unico cittadino nato in piazza del Comune- con la realizzazione del porto a Foce Verde così finalmente il turismo si svilupperà e coinvolgerà anche i 13  Borghi».

«Senza cultura non c’è futuro. Bisogna trasformare l’Università in Città Universitaria dando una busta paga agli studenti in modo che possano spesarsi. Per chi non vuole studiare bisogna organizzare corsi professionali. Mi piange il cuore vedere Latina in questo stato: con 500 Km. di strade distrutte. Da quando sono andato via non ho visto realizzata né una strada, né una scuola, né un’opera degna di questo nome. Gli avversari mi rimproverano il fatto che sia anziano, sì è vero, ma ho tanto da dare ancora a questa città, da insegnare ai miei candidati, soprattutto tanta esperienza e le mie capacità». 

Articolo a cura di RITA CERASANI