La proposta, rilanciare la vecchia ferrovia della Stefer con un trenino turistico che tocca ben 17 comuni

Nei giorni scorsi si è acceso un bel dibattito dopo che su facebook è stata pubblicata una foto che ricordava la riunione che si tenne a Fiuggi nel Lontano 1997 per far nascere la pista ciclabile più lunga d’Europa sul tracciato del treno della Stefer.

La Regione Lazio guidata dal centro-sinistra con l’allora Assessore ai Lavori Pubblici On. Meta insieme al Sindaco di Piglio Nazzareno (Zareno) Gabrieli furono i promotori della pista ciclabile più lunga d’Europa sul tratto della Ferrovia Stefer  Paliano-Fiuggi dopo una decina di anni dalla dismissione dei treni perché troppo costosi per il servizio pubblico.

Una pista che fu realizzata con un costo di circa 2 miliardi di vecchie lire e di seguito fu affidata alla gestione della XII Comunità Montana, in cui la città di Paliano non ha mai fatto parte, e subito si entrò conflitto per la gestione di questa benedetta pista.

Ricordiamo benissimo quella riunione che si svolse nella sala Mescita delle Terme Bonifacio VIII di Fiuggi, presenti tutti i maggiorenti della sinistra, (provenienti dagli ex PCI di  tutto il nord Ciociaria) compreso il Sindaco di Paliano Giuseppe Alveti, che da subito ed a gran voce disse di essere contrario a questa pista ciclabile.

Perché nessuno aveva pensato di trasformare il treno della Roma- Fiuggi- Alatri- Frosinone, in un treno turistico che arrivasse addirittura fino a Frosinone, visto che sono in piedi ancora i fabbricati delle stazioni?

Mai come oggi tutti i comuni toccati dal percorso che parte dal Pantano (Montecompatri) dove arriva la metropolitana super moderna ed arriva a Fiuggi avrebbero potuto avere tanti vantaggi soprattutto dal punto di vista turistico.

Risulta a qualche persona che i ciclisti che transitano sulla pista ciclabile abbiano portato turismo ai paesi taccati dalla stessa? Quale ciclista si è fermato a Piglio, a Paliano ad Acuto o a Serrone ed ha acquistato una sola bottiglia di vino per portarla con se fino a Fiuggi o il contrario?  A voi la risposta.

Ricordo anche che qualche anno fa un giornale nazionale fece un titolo strepitoso definendo la pista ciclabile:  “La Pecoravia di Ciarrapico” –  il cronista fece una foto con la pista ciclabile piena di pecore , però  qui ci sono diversi riferimenti politici contro Ciarrapico, che una volta era il re delle acque minerali  che con la pista ciclabile  non c’entrava nulla e fece un’affermazione pubblica affermando che i ciociari erano come pecore)

Ecco quindi la necessità, a mio sommesso giudizio di cronista del posto , di avere un vettore  diverso per il turismo,  proprio adesso che si sta parlando di una Stazione Tav in provincia di Frosinone.

Stiamo assistendo, purtroppo, ad un degrado generale di tutti i paesi del Nord della Ciociaria ed a maggior ragione oggi con il coronavirus il treno turistico sarebbe stata una forte spinta per il commercio  per tutti i paesi toccati nel momento della riapertura.

Ancora oggi questo problema del trenino turistico è sempre più attuale.  Sia intorno alle stazioni che nei paesi si potrebbero creare centri di vendita dei prodotti locali a Km 0 perché trasportare questi prodotti è certamente più facile per i turisti che transitano in treno rispetto a quelli a piedi  o in bici.

Pensate ad uno stop  di 15 minuti alle stazioni a cominciare da Colonna, Zagarolo, Palestrina, Cave, Genazzano, Olevano Romano, Paliano, Serrone, Piglio, Acuto, Torre Cajetani, Trivigliano, Guarcino, Vico nel Lazio, Alatri e  Frosinone con un treno che porta tre o quattrocento persone al giorno – sarebbe stato veramente il tocca sana per tutti i nostri cittadini, pastori  o commercianti. Sarebbero all’incirca 150.000 persone l’anno riempiendo il treno.

Ecco allora l’accusa alla sinistra ex PCI  di non aver visto a lungo, che governa da anni senza una strategia di sviluppo vera. Finanziamenti e basta a tutti i comuni. Ma alla Regione Lazio manca una strategia di sviluppo del Lazio ed in particolare della Provincia di Frosinone.

Sarebbe interessante interpellare tutti i sindaci per capire meglio la loro volontà. Noi ne abbiamo sentito più di qualcuno che si è detto entusiasta, perché bisogna pensare una nuova economia, in questo particolare momento di guerra non dichiarata da nessuno ma effettiva a tutti gli effetti con questo maledetto Coronavirus , economia che deve ripartire non solo con una fermata della Tav, ma con nuovi progetti di sviluppo non solo turistico.

La restaurazione della Ferrovia Roma – Frosinone non solo sarebbe un toccasana per l’ecologia, ma è anche un nuovo mezzo di sviluppo per quasi mezzo Lazio. Camminare a Piedi e in bici dalle nostre parti si può dappertutto.

Inoltre, lanciamo anche un’altra idea in questo momento così difficile: Perchè lo Stato non azzera tutti i debiti degli italiani? perché non si cambia la Costituzione? come si sta operando adesso andranno ad aumentare solamente i debiti delle aziende e dei cittadini.

Articolo a cura di Esmeralda Moretti

Be the first to comment on "La proposta, rilanciare la vecchia ferrovia della Stefer con un trenino turistico che tocca ben 17 comuni"

Leave a comment