L’Aperi-Libro di ottobre: “Cuore di cane”

Cosa succederebbe se si provasse a trasformare un cane in un uomo? Ipotesi interessante quella trattata da Michail Afanas’evič Bulgakov nel suo romanzo “Cuore di cane”. È un’operazione chirurgica che rende uomo questo cane. E colui che compie l’operazione è davvero convinto di fare del bene a quel cane randagio. Dal punto di vista umano, un cane, soprattutto se randagio, deve essere certamente triste… ma forse non è così! Non possiamo prenderci la libertà di decidere per la natura di qualcun altro, perché non abbiamo né il diritto né la capacità di decidere ciò che è giusto per qualsiasi essere esterno a noi. E infatti, il cane diventato uomo, non è poi così felice, e non perde in realtà la propria natura canina.

Un romanzo scritto durante il regime sovietico di Lenin, regime che sperimentava l’idea di forgiare una società ex novo. Una parodia quindi, ma con un’amara morale: non possiamo illuderci di avere la libertà di cambiare qualcosa che non ci appartiene, ossia, qualsiasi cosa che non coincida con noi stessi. «Ecco, dottore, che cosa succede quando il ricercatore, invece di seguire una via parallela e conforme alla natura, forza la questione e solleva il velo». Per fortuna, nei romanzi, come in tutte le storie, tutto è reversibile. Nella realtà, questo non accade, e dunque i cambiamenti devono essere frutto di una lenta, progressiva e consapevole evoluzione, perché altrimenti non possono essere permanenti.

Articolo a cura di ESMERALDA MORETTI

Leggi anche. Artena, terremoto in comune. Sindaco e assessore ai lavori pubblici agli arresti domiciliari

Be the first to comment on "L’Aperi-Libro di ottobre: “Cuore di cane”"

Leave a comment