“Sono buoni solo ad aumentare le tasse questi ex comunisti che oggi si dicono democratici”. E’ il commento di un signore che aveva appena letto il manifesto della “Lista Civica” con la quale si chiedono le dimissioni di tutta la maggioranza per aver approvato aumenti di servizi anche retroattivi.
In questo tempo così difficile per le famiglie con gli operai in cassa integrazione, con questa maledetta pandemia che ci ha distanziato. Come già avevamo segnalato con un altro articolo che ci avevano inviato le mamme della scuola la “mazzata” dal comune non se l’aspettava proprio nessuno, perché questi” allegri” amministratori stanno gestendo, si un tempo difficile, ma è troppo facile aumentare e non essere creativi nell’amministrare la cosa pubblica. Delle ore scorse la dura reprimenda politica del Movimento Civico Sturvi, che addirittura chiede le dimissioni della maggioranza e parla di “inettitudine” amministrativa quando nella parte finale di un tazebao, affisso in tutta la città si legge: “Questa giunta ha dato prova di grande inettitudine negli anni. Il bene comune – si legge nel testo del manifesto – è stato messo sotto i piedi– Prima che si facciano altri danni e nell’attesa che tutti i cittadini aprano finalmente aprano gli occhi, noi invochiamo a gran voce Dimissioni!!!
Ovviamente il Movimento Civico denuncia, argomentando bene tutti i passaggi, poiché gli unici a votare contro questi discriminati aumenti sono stati proprio i loro consiglieri di riferimento, Maurizio Sturvi, Paola Imperoli e Nevia Borgia, che in aula si sono detti contrai agli aumenti ed hanno votato contro a cominciare dalle tariffe massime per l’Irpef già nel 2015, per accendere il mutuo per il Campo Sportivo. Oggi l’aumento di Scuolabus e mensa scolastica, addirittura con gli arretrati, ed è aumentata anche la TARI. Addirittura il Movimento Civico dice che: “è stato tutto sperperato denaro pubblico” e che ci sarebbe stato anche un richiamo della Corte dei Conti che avrebbe tirato le orecchie agli amministratori per la gestione 2015-2018 per gli eccessivi ricorsi alle anticipazioni e il continuo ritardo nei pagamenti dei fornitori e poi parlano di trasparenza che sarebbe stata messa sotto i piedi in ogni loro atto pubblico.
Giancarlo Flavi
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