Paliano, clamorosa protesta di Nicoli contro la Giustizia ed intanto spunta il nome Renato Zero per l’acquisto dei terreni

E’ una gara a chi non fa nulla all’interno dell’ex parco Uccelli di proprietà regionale, ma in gestione del comune di Paliano e i privati che hanno acquistato all’asta pubblica dal Tribunale 44 ettari del bellissimo posto, che oramai è nel degrado da più di qualche anno e che vorrebbero fare delle iniziative ma sono bloccati anche dalla giustizia.

Entrambe le duu strutture che sono parte integrante sono ferme agli anni di acquisto con la proprietà che non si riesce a far ripartire. Il privato, ossia la GEA srl che ha acquistato l’intero parco (l’ex parco uccelli) è ferma al momento dell’acquisto non sta facendo nulla; anzi nell’ex ristorante “Il Laghetto”  nel maggio scorso è arrivato un altro fermo amministrativo da parte dei guardia parco regionali che hanno opposto un altro cartello alla rete di recinzione che delimita il posto per motivi di sicurezza, a significare che il privato non sta facendo nulla per rivitalizzare quel bellissimo posto che una volta fatturava fino a quattro cinque miliardi di lire e dava lavoro ad una decina di persone, ma anche gli altri laghetti sono nel più completo abbandono. Quindi una  grande economia ferma in mano ai privati.

Per quanto riguarda la proprietà pubblica che la Regione ha dato in gestione al comune di Paliano solo pochi giorni fa sono stati fatti i bandi per i due grandi lotti che circondano la via d’ingresso all’ex parco uccelli ed ora si è in attesa che chi li ha presi in gestione dia esecuzione al Masterplan.

Purtroppo, ci risulta fallito l’esperimento del grano monococco che serviva a dare identità all’agricoltura palianese. Un capriccio finito veramente male.

Ma veniamo ai nuovi lotti assegnati all’azienda consortile Schina che dovrà farne un’altra vigna cosi come scritto nel bando anche se originalmente quest’area era dedicata agli sport equestri. In fatti ora resta da capire con tutta quella pozzolana che vi ha trasportato negli anni scorso il Principe Antonello Ruffo come farà Schina a trasformarli in vigna. Le capacità economiche sembra che ci siano e chi vivrà vedrà, ma è un’ardua scommessa.

Per quanto riguarda la proprietà di Nicoli, l’imprenditore di Artena che ha lanciato una clamorosa protesta (foto in alto) contro la giustizia affiggendo sull’ingresso della sua proprietà un cartello con la scritta: “No Corruzione. No archiviazione. Giustizia. Giustizia”.

Inoltre, come abbiamo già raccontato su queste pagine c’è la bruttura posta proprio davanti al ristorante “il Cardinale” ovvero quei newjersey in cemento posti per delimitare in confini da Schina ma sul terreno di Nicoli per i quali già c’è stata una sentenza di primo grado che ha dato ragione all’imprenditore di Artena mentre quella dell’appello è prevista per il 21 settembre 2021.

Sembra che il Nicoli stufo di questa giustizia ad intermittenza, stia vendendo la sua proprietà niente di meno che al famoso cantante Renato Zero che ai tempi di Ruffo si era fatto avanti, ma questa volta potrebbe essere la volta buona perché Nicoli che non riesce ad ottenere giustizia, secondo quanta afferma anche nella lettera comunicata al Sindaco, avrebbe deciso di contattare il famoso cantante che dovrebbe costruire un luogo dedicato alla sua musica ed ai suoi “sorcini” su 39 ettari di terreno tra agricoltura biologica ed aree riservate ai grandi eventi musicali.

In attesa che partano i lavori della strada poderale tra i vari terreni che dovrà fare il comune per i quali ha preso un finanziamento da 100 euro dalla Regione e che verranno effettuati da una ditta sempre degli Schina.

Insomma, dopo Coronavirus è soprattutto la burocrazia comunale che sta impedendo il vero  sviluppo di un comprensorio che potrebbe portare moltissima economia pulita alla città. Come stanno facendo brillantemente con l’attività messa in cantiere dai figli di Ruffo che hanno aperto il “Bosco di Paliano” su oltre 30 ettari di terreno, creando tante iniziative per grandi e piccini che mettono in evidenza la bellezza del posto ma soprattutto lanciando il messaggio per il rispetto assoluto della natura e di quanto è stato creato.

Giancarlo Flavi

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