“Stanno girando molte lettere firmate Mamma di Willy! ma sono testi che non sono stati scritti dalla famiglia Monteiro. La preghiera è l’unico mezzo che abbiamo per parlare con Willy e resterà sempre una cosa privata”. Cosi hanno scritto sul loro profilo facebook i componenti della famiglia di Willy che comprensibilmente continua a non rilasciare dichiarazioni e si consolano nel loro profondo silenzio e con la loro fede cristiana.
Ancora una volta, anche dopo la condanna dei presunti assassini di Willy, questa famiglia semplice, umile e davvero molta religiosa sceglie il silenzio per commentare la dura condanna inflitta dal tribunale di Frosinone con l’ergastolo comminato ai fratelli Gabriele e Marco Bianchi, Francesco Belleggia condannato a 23 anni, ed altri 21 anni sono stati dati all’altro giovane che avrebbe partecipato al pestaggio Mario Pincarelli. I quattro di Artena sono in attesa di conoscere le motivazioni, per le quali proporranno appello. I primi due difesi dall’Avv. Massimiliano Pica di Colleferro, che ha già annunciato ricorso, perché per lui la condanna dei suoi assistiti: “è un aborto giuridico”, perché non si sarebbe stabilito chi veramente ha inferto il colpo mortale.
Ci pare ovvio, che tutti rincorreranno in appello al fine di rendere più leggera la sentenza da scontare dopo le pesanti accuse scaturite ai quattro, che in qualche modo hanno cercato di fare lo scaricabarile delle colpe, ma che questa volta al tribunale di Frosinone, presieduto dal giudice Francesco Mancini a latere la dott.ssa Chiara Doglio e poi dai sette giudici popolari, che non hanno avuto un minimo tentennamento nell’emettere il verdetto finale. La camera di consiglio è durata solamente 3 interminabili ore, dalle ore 9,10 fino alle ore 13 in punto, quando hanno dato lettura del duro dispositivo della sentenza, poiché i giudici si sono evidentemente convinti della loro colpevolezza in tutte le fasi del processo durato oltre un anno, dove sono state portate prove scientifiche inoppugnabili e testimonianze di chi ha vissuto quel brutto momento ed era presente sul posto.
Soprattutto Samuele Cenciarelli, che ha rimediato anche un bel calcione per difendere Willy e l’altra ragazzo Giulio La Rocca che ha scattato la foto al Suv dei fratelli Bianchi mentre andavano via. Foto che ha permesso al maresciallo Carella (Comandante la Stazione dei carabinieri di Colleferro arrivato per primo dopo aver sentito le urla) di andare ad Artena dove trovò nel bar dell’altro fratello Bianchi i quattro ragazzi dopo l’omicidio dell’incolpevole Willy. “Un giorno in Pretura” la trasmissione di Rai 3, farà vedere tutte le fasi interessanti del processo a partire da sabato 9 Luglio dalle ore 23,00.
Oggi, 8 Luglio, ore 21,00 nel Parco Willy Monteiro la seconda edizione musicale “ Willy…Stiamo on line”.
Giancarlo Flavi
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