Paliano, maggioranza e minoranza unite nella morte di Umberto Schina. L’imprenditore dal cuore grande

Per la morte dell’industriale dell’asfalto Umberto Schina, avvenuta nella giornata di ieri a 91 anni, sia la maggioranza che la minoranza comunale di Paliano hanno espresso unanime cordoglio. La città perso un importante personaggio che soprattutto dagli anni 80 al 2010 è stato un protagonista attivo dell’economia locale e soprattutto dell’amministrazione comunale in un paese sempre più “rosso” con lui orgogliosamente di destra.

Il sindaco Domenico Alfieri che a nostro giudizio si è sbilanciato molto nella sua dichiarazione: “Un uomo orgogliosamente legato alla sua terra per la quale tante volte ha anche contribuito fattivamente ad aiutarla e sostenerla. Con Umberto avevo uno splendido rapporto e spesso con lui facevo lunghe chiacchierate e importanti confronti. Al di là delle appartenenze politiche per me era  un riferimento istituzionale ma soprattutto umano : Caro Umberto ci mancherai davvero”.

Invece, il Capogruppo della lista Civica Maurizio Sturvi che prima di diventare sindaco è stato Presidente della BCC di Paliano andando a prendere il timone lasciato proprio da Umberto Schina ne ha riconosciuto le qualità imprenditoriali: “La lista civica riconosce le qualità imprenditoriali e umane del Presidente Schina, ma soprattutto la sua grande generosità, che sapeva fare in silenzio,  senza mai vantarsi, nei confronti delle persone povere e delle istituzioni ecclesiastiche”.

A Lui si deve la costruzione della Chiesa di San Giuseppe alle Mole di Paliano dove Don Mario Cinti, il primo parroco nominato per quella frazione ha saputo collaborare con Schina, sia da presidente della Cassa Rurale e Artigiana poi diventata BCC ed anche a livello personale con le aziende che sono state messe a disposizione di quella parrocchia.

Umberto Schina, aggiungiamo noi, fa certamente parte di quegli uomini che hanno contribuito a far crescere l’italia subito dopo la guerra perché a soli 16 anni dopo la morte del padre si trovò a guidare una squadra di 90 persone nei boschi di Filettino. La Legna prima era il vero sostentamento e quindi fù costretto a lasciare gli studi. Un uomo che si è fatto da solo e ricordiamo che ogni volta che parlava in Consiglio Comunale con al fiacco personaggi del calibro del Sindaco Ignazio Mazzoli, del vice sindaco Silvio Albanesi,  dell’avv. Franco Meloni, di Giuseppe Alveti, Alberto Giannetti, Giulio Capitani,  l’ On. Querci (PSI),  dell’On. Bartolo Ciccardini, e del Dott  Augusto Pede teneva le redini del discorso sempre in maniera molto affascinante.

Bellissimo il ricordo anche delle feste della CrA di Paliano che si svolgevano alla Selva e si chiudevano con Schina che ballava il tango con le donne che partecipavano alla manifestazione.

Noi, nella nostra lunga carriera giornalistica, siamo stati anche presenti agli scontri in tribunale o meglio in pretura tra Dom Antonello Ruffo di Calabria e lo stesso Schina che aveva querelato il Principe per una serie di volantini che Ruffo distribuiva alle feste della banca. Umberto era molto arrabbiato mentre Ruffo con la sua ironia, veniva spesso ripreso anche dal pretore l’attuale Procuratore della Repubblica di Latina Dott. Giuseppe De Falco prima a Frosinone e oggi sul litorale pontino.

Sui social tantissimi sono gli attestati di stima nei confronti di Schina. Ci vorrebbe un libro per raccontare tutti gli eventi e le esperienze che abbiamo vissuto insieme ad Umberto Schina.

Giancarlo Flavi

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