Su oltre un milione di euro di utile netto che ha realizzato la BCC di Paliano nel corso del 2020 ben 800.000 mila euro sono andati per una disposizione generale dell’Europa alla Cassa Centrale del Gruppo Bancario Iccrea, ecco perché è mancato ai 1400 soci il pacco natalizio. In compenso però sono andate oltre 100.000 euro alle varie associazioni caritatevoli che sono stati poi successivamente distribuiti ai bisognosi di Paliano, Serrone, Piglio, Colleferro e Valmontone e per l’acquisto di un polisonnigrafo per i bambini ricoverati al Bambin Gesù di Roma.
Alla Bcc di Paliano, la comunicazione di questa normativa Europea è arrivata solamente ad ottobre scorso e il Presidente Giulio Capitani non ha potuto far altro che scrivere una dura, ma garbata lettera, al direttore generale Iccrea Dr. Giuseppe Maino, il quale ha assicurato che verrà a Paliano per chiarire questo problema perché è di un’assurdità inaudita.
Costoro si devono mettere in testa che il rapporto de visu è quello che ispira la fiducia del cliente con la banca locale. Ossia vedere le mani, il viso dei clienti per capire se dare o meno un affidamento e non i freddi numeri di bilanci, più o meno veritieri.
La BCC deve continuare ad essere vicina alla realtà economica locale come ha sempre fatto e grazie a questo agire la BCC di Paliano si piazza tra le 34 migliori banche italiane per virtuosità. E’ ovvio che si deve avere una mentalità diversa dagli altri istituti bancari, quelli dei grandi numeri italiani ed il rapporto diretto tra il Consiglio di amministrazione della BCC e il cliente dopo ben 111 anni di storia è la cosa che più conta.
La BCC anche quest’anno con la beneficenza è andata lontano, perché ha anche donato un importante strumento tecnico all’ospedale Bambino Gesù di Roma, un polisonnigrafo che serve per i piccoli malati oncologici. Una linea voluta dall’attuale consiglio di amministrazione e dall’azienda guidata dal presidente Giulio Capitani e dal direttore Generale Zarlenga.
I dati ed i numeri del 2021, nonostante il secondo anno di pandemia, sono stati davvero molto positivi per la BCC di Paliano, che sempre più dimostra di essere radicata nel territorio e vicina alla gente.
Abbiamo avvicinato il presidente Giulio Capitani al quale abbiamo chiesto: Ancora una anno di Pandemia, come ha reagito la BCC di Paliano? “La BCC di Paliano ha reagito bene: ha reagito bene anche la clientela. Come anche la piccola e media impresa. Adesso guardiamo all’azione di governo centrale”.
Le banche locali sono in un certo qual senso il termometro dell’economia locale. Come sta vivendo la città di Paliano questo momento di forte transizione, anche pandemico? “C’è stata una bella reazione della piccola e media impresa, oserei dire anche delle famiglie. Paliano è stato sempre un paese abbastanza risparmiatore, perché tutti hanno pensato di mettere soldi da parte per momenti di difficoltà poi ci sono famiglie che purtroppo stanno vivendo grandi difficoltà e la Banca si è attivata anche quest’anno con vari interventi e sulle iniziative caritatevoli alle quali abbiamo elargito contributi che poi sono ricaduti veramente sulla gente più bisognose”.
Perché non è stato dato il famoso pacco natalizio? “Non è stato dato il pacco perché la restrizione economica imposta dall’alto non ci ha consentito di stare vicino ai nostri 1.400 soci, perché sono un costo vero. Poi c’è stata questa proroga dello Stato di emergenza fino a marzo. Si fanno 1.400 pacchi, poi si hanno difficoltà nella distribuzione. Poiché non è un pacco semplice ma abbastanza diverso con prodotti all’interno di un certo valore. La proroga a marzo quindi non ci ha consentito poi di distribuire questi pacchi e per questo abbiamo rinunciato. Avevo pensato anche di fare una lettera a tutti i soci poi non l’ho più fatta. Come l’anno scorso manca anche il pranzo sociale che per noi è importante, non tanto per il pranzo stesso che lascia il tempo che trova, perché è quello un momento di socialità notevole con i soci, un forte momento d’incontro che permette di scambiarci le loro opinioni ed anche questo per il momento è saltato. Però, voglio promettere ai nostri soci se verso maggio o giugno prossimi la situazione sanitaria andrà verso il miglioramento sicuramente faremo la festa del socio, perché anche noi sentiamo questa necessità di socializzazione. Quindi ci sono state tutte una serie di vicissitudini che ci hanno impedito di stare vicino ai nostri soci. Però stiamo loro vicini con il nostro pensiero e con l’azione giornaliera che svolge il nostro istituto verso i soci e clienti.
Giancarlo Flavi
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