Finalmente la lapide trovata a Colle San Quirico, presso le antiche catacombe, da Don Franco Proietto che poi è stata affissa nella chiesa del Sacro Cuore a La Forma di Serrone grazie al prof. Luzzati (direttore del museo di Colleferro) ha una traduzione efficace.
In tanti si erano gettati nel cercare di decifrare quanto scritto. Finalmente un esperto è riuscito a dare un volto ed un senso a quella scritta, che noi vogliamo omaggiare con questa pubblicazione affinché vi sia un ricordo indelebile, com’è stata appunto la lapide che è arrivata fino ad oggi perché ben conservata.
In una casa colonica di Colle S. Quirico (Paliano) come rivestimento dei gradini della scala interna che portava ai piani superiori vi era questa bellissima epigrafe funeraria in marmo bianco venato di grigio (m. 1 x 0,54). recuperata dal parroco della Forma (Don Franco Proietto) ed ora è murata sulla facciata della chiesa. Nel testo su dieci righe con lettere capitali apicate si legge come segue:
DVCENIA THALLUSA
SIBI ET
TI(berio) CLAUDIO EPAGATHO
CONIVGI ET
CLAVDIAE HONORATAE Fi(iliae)
ET LIBERTIS LIBERTABUSQ(ue)
OMNIVM POSTERISQUE
EORUM ET
T(ito) TERENTIO EPHAPHRAE
AMICO OPTIMO
Ducenia Tallusa (fece) per se, per il marito Tiberio Claudio Epagato, per la figlia Claudia Onorata, per tutti i liberti e le liberte ed i loro successori, per l’ottimo amico Tito Terenzio Efafre.
Questa è un’iscrizione che denota una sepoltura di gruppo dove emerge, come in altre simili la posizione di rilievo di una donna che provvede alla sepoltura per se stessa per il marito, per la figlia che poteva essere morta prima di lei, insieme ai suoi schiavi liberati e ai loro discendenti, una disposizione contrassegnata dalla formula libertis libertabusque posterisque eorum, diffusa in epitaffi di ogni tipo. In questo epitaffio è incluso nel gruppo di sepoltura un uomo che la donna commemora per i posteri come suo ottimo amico.
GF
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