Serrone, dopo la sentenza ecco le immancabili e scialbe polemiche sui social

Dopo la sentenza che ha fatto chiarezza tra i lotti del Consorzio Monte Scalambra che, loro malgrado, quindi saranno costretti a versare i 100 euro l’anno al Consorzio per gestire solamente le strade insieme al Comune, sui facebook si è scatenata una polemica che a nostro modesto avviso aggrava ancora di più la situazione.

Le sentenze si applicano, certamente si possono anche discutere, ma di fatto mettono dei punti fermi che mancavano sin dalla costituzione di questo consorzio. Adesso la sentenza ha messo in chiaro alcune cose fondamentali e non si potrà più scherzare. Ognuno dei lottisti deve fare il proprio compito, intanto versando i 100 euro e chi non li ha versati fino ad oggi risulta moroso. Per quanto riguarda la gestione  interna contabile di questo consorzio non possiamo scrivere nulla perché non abbiamo documenti attestanti eventuali problematiche. Siamo disposti a farlo pubblicando le vostre mail con tanto di firma di chi le voglia inviarcele a giancaflavi@gmail.com .

Tuttavia, taluni lottisti che peraltro abitano con tanto di casa a Monte Scalambra, non possono dire al bar, “io sto tanto bene quassù, vengo il sabato respiro aria pura e mi riposo”. Questi discorsi non aiutano Voi stessi perché dimostrano chiaramente un certo menefreghismo, quando invece Voi stessi dovreste essere protagonisti. Ad esempio, avete mai fatto una protesta clamorosa per quello che reclamate: acqua, fogne e strade tutti insieme al Comune alla Regione allo Stato? Nella vicina Subiaco, facendo questa protesta hanno ottenuto quanto richiedevano.

Noi ci limitiamo da giornalisti a raccontare quanto vissuto. Nel lontano 1974, con Candido Damizia Sindaco, l’ing. Aurelio Leone, che era il direttore del cantiere, insieme a geom. Nazzareno Fianco (Zeno) aveva installato all’hotel Excelsior anche una TV privata sul canale 40 Telemontescalambra. Io fui chiamato a fare il redattore con una vecchia macchina da scrivere in quanto la redazione de “Il Tempo” di Frosinone ci inviava, per telefono, alcune notizie della giornata che io prima le scrivevo a macchina e poi le leggevo ai telespettatori.

Un giorno il Sindaco Damizia arrivò improvvisamente sul Monte Scalambra, e forse era la prima volta in assoluto, e fece staccare dai suoi dipendenti l’acqua all’hotel Excelsior dove era residente e viveva l’ing Leone. Per tutta risposta l’ing Leone andò la mattina seguente con il suo asciugamano a lavarsi nel bagno del comune e dopo aver fatto le sue cose tirò lo sciacquone. Questa notizia  fece il giro dei  giornali di allora  che la montarono fece il giro dell’Italia e quindi la editammo anche noi di Telemontescalambra. Da tener presente che l’acqua all’Hotel Excelsior non arrivava e le pompe installate prendevano l’acqua pubblica che Leone ovviamente pagava.

Evidentemente il sindaco infastidito da questo fatto e visto che i pastori allora erano una bella comunità che andava a reclamare in quanto la strada per Monte Scalambra, costruita dallo stesso Ing. Leone era stata chiusa. Su questa cosa ci fù un’altra atto d’imperio sempre del Sindaco Damizia (non me ne vogliano i figli, ormai questa è storia) che si presentò con il vigile Urbano e le tenaglie e fece riaprire la strada che Leone aveva chiuso perché era un cantiere tutta la Montagna:  tutte le strade realizzate, sono incontrovertibilmente ad “accesso pubblico”(per volontà imposta dal Comune di Serrone, che è scritto sull’atto di vendita di tutto il comprensorio dal Sindaco Fulli) e accettata dalla società STIS ( Società Turistica Immobiliare Serrone).

Torniamo a ripetere per il bene che vogliamo a Monte Scalambra ed a tutti voi, che la sentenza del giudice intanto fa chiarezza definitiva e da qui, a mio modesto giudizio si deve partire per riannodare da zero tutto il filo del discorso. Datevi una mossa.

Giancarlo Flavi   

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