Valmontone, al via il progetto Filiera ed Occupazione, promosso dal Coordinamento Territoriale. Una risorsa per il territorio

È  in arrivo una novità sul fronte socioeconomico: il progetto “Filiera ed Occupazione”, promosso dal Coordinamento Territoriale. L’iniziativa punta a creare e a sviluppare cooperative agricole e di attività connesse che avranno la possibilità di accedere alla gestione di terreni per favorire lo sviluppo di un’agricoltura sociale a forte vocazione ambientalista, rivolta soprattutto ai giovani, promuovendo la collaborazione con le attività agricole esistenti sul territorio.

Una caratteristica peculiare del progetto è lo sviluppo di una rete tra le realtà territoriali e le Istituzioni. Soprattutto in questo momento di crisi sociale ed economica a causa della pandemia, diventa ancor più importante avviare un sistema integrato e condiviso con tutte le realtà presenti sul territorio, per rispondere efficacemente ai bisogni emergentiattraverso un piano strategico che promuova un intervento comunitario, partecipato e generativo.

La finalità è di costituire nuove cooperative enon soloagricole inserite in un contratto di rete per la gestione delle attività progettuali. Importante sarà l’apporto in tale ambito di Unicoop, ossia l’Unione italiana cooperative, che ha come mission la promozione di cooperative che nascono e crescono come occasioni concrete di lavoro e si pongono quali modelli di sviluppo di impresa economica centrati sulle persone.

In tale contesto, l’attività imprenditoriale assume un compito fondamentale, di innovazione sociale, non più legata al mero fine produttivo e competitivo; che mette al centro l’uomo, crea sviluppo, lavoro e ricchezza condivisa in risposta ai bisogni del territorio, e nel rispetto della sostenibilità ambientale.

Questo percorso che volge lo sguardo al futuro con occhi nuovi, di fiducia e di speranza, ci richiama ad una “responsabilità condivisa”, ossia una responsabilità che spinge tutti gli attori presenti sul territorio a creare piani di azione comuni, finalizzati alla realizzazione di attività volteal bene comuneadassicurando all’intera comunità il massimo livello possibile di benessere. Il coinvolgimento dei soggetti della rete costituisce di per sé un valore in grado di sviluppare competenze e risorse, offrendo a livello territoriale un’opportunità straordinaria: contrastare le problematiche sociali e ambientali attraverso risposte “di sistema”, partecipate ed innovative.

E’questo lo spirito con cui il progetto Filiera ed Occupazione è stato pensato dal Coordinamento Territoriale, promosso dalla Pastorale sociale del Lazio, e a cui hanno aderito il Comitato di promozione Etica, nella persona del Presidente Prof. Romeo Ciminello, l’associazione Prospettive Future, la Comunità Ecclesiale di Labico, la Pastorale Sociale e del progetto Policoro della diocesi di Velletri – Segni, con piena adesione del Vescovo Mons. Vincenzo Apicella.

Il Coordinamento Territorialeevidenzia come la rete “abbia voluto dare un segno di attenzione ai giovani del territorio. L’obiettivo prioritario del coordinamento è infatti la promozione di iniziative a favore dell’occupazione giovanile. Prima iniziativa tangibile è lo stretto rapporto di collaborazione creato con l’Università Agraria di Valmontone. Da tale rapporto è nato questo primo progetto operativo “Filiera ed occupazione”. Il progetto prevede la realizzazione sul territorio dell’intera filiera produttiva: dalla coltivazione alla produzione di farine e paste in loco. Per raggiungere tale obiettivo verranno attivate a breve sinergie con aziende specializzate presenti sul territorio locale”. 

Aspetti essenziali del progetto sono la formazione imprenditorialerivolta a chi accede al percorso, nonché l’adozione progressiva del metodo biodinamico, mediante il quale vengono coltivati grani antichi e tradizionali del territorio. La fase di sviluppo seguente la semina è progettata in relazione ad una progressiva implementazione della filiera di lavorazione e trasformazione della materia prima in prodotto finito.

Grazie alla collaborazione di Unicoop e l’Università Agraria – interviene il Prof. Romeo Ciminello  del  Comitato  di promozione  Etica –  si sta portando avanti l’iniziativa di best practice rivolta alla creazione di uno sviluppo del territorio su tre importanti linee strategiche: 1) la messa a frutto e rivitalizzazione dei terreni individuati e detenuti dall’Ente agrario per uno sviluppo produttivo dei territori a livello locale; 2) la creazione di un sistema comune di recupero del tessuto di fiducia e valorizzazione del processo produttivo delle imprese del territorio, attraverso la certificazione etica, quale eccellenza tecnica d’impresa nei comportamenti aziendali, basata su 4 punti fondamentali: competenza, etica, trasparenza e censura sociale; 3) creazione di nuove imprese a carattere cooperativo che possano sviluppare nuova attività economico imprenditoriali.

Questo significa – prosegue il Prof. Ciminello – che attraverso la rete si vuole incidere sul territorio in maniera concreta creando opportunità lavorative e nel contempo intervenire affinché il territorio possa essere non sfruttato ma utilizzato in termini di ecosostenibilità, in cui ciascuno si senta coinvolto e si senta parte di questa realtà in cammino.”

L’iniziativa che verrà proposta come modello replicabileanche in altre regioni, è oggetto di un bando di selezione pubblicato sui siti del Comitato di promozione etica www.certificazionetica.org, sul sito della 4metx srl www.4metx.it, sul sito dell’Università Agraria di Valmontone www.uniagrariavalmontone.it inviato anche al delegato MLAC Regione Lazio e al Direttore della PSL Lazio, ed è aperto fino al 30 di settembre.

Il programma riguarda i seguenti punti:

  • immettere nuovi prodotti sul mercato con caratteristiche di impatto socio-economico-ecosostenibile e ciò comporta la necessità di attivare misure per la sensibilizzazione dei consumatori;
  • impiego di terreni messi a disposizione da parte dell’ente agrario di Valmontone (Università Agraria di Valmontone) al fine di adempiere ad uno sviluppo produttivo del territorio.
  • formazione delle persone sia in termini di singole professionalità, sia in termini di strutture per la costituzione e lo sviluppo di imprese sul territorio in oggetto;
  • riguardo alle professionalità si prospettano tre ambiti specifici quali: a) figure operative; b) figure manageriali; c) figure ancillari di servizio e supporto. Il tutto modulato sull’asset in natura disponibile vale a dire i terreni assegnati alle attività;
  • attività rivolta al compostaggio biologico che: se ben impostato, permette agevolazioni fiscali e finanziamenti alla produzione oltre che un salto di paradigma ambientale e sociale; sviluppo delle attività rivolto a due branche di supporto essenziali quali la consulenza a trecentosessanta gradi e l’attività di commercializzazione in tutti i suoi aspetti, grazie anche al sostegno dell’Associazione Alberovitale costituita nella Regione Veneto (https://alberovitale.weebly.com/progetti.htlm )

L’iniziativa è finalizzata ad attivare una serie di nuove cooperative sulla base del bando di selezione già pubblicato che si chiude alle ore 13:00 del 30 settembre 2021. Le componenti previste per ogni cooperativa sono: 1) giovani; 2) almeno un anziano esperto del settore; 3) una impresa cooperativa di tutoraggio.

Riguardo tale iniziativa il Presidente Roberto Pizzuti (Università Agraria di Valmontone)dichiara che “L’Ente agrario di Valmontone è aperto a tutti i progetti che mettono al centro la dignità dell’uomo e quindi facilita l’accesso al lavoro e all’occupazione. Il felice incontro tra l’Ente agrario e il coordinamento territoriale, promotore del progetto – prosegue il Presidente Pizzuti – ha consentito di implementare e contribuire alla realizzazione del programma di scambio e interazione tra l’Ente agrario da me rappresentato e chi contribuisce alla valorizzazione del bene comune. Un ringraziamento va a tutti i membri della Giunta di questo Ente, dal Vice presidente De Stefano, all’Assessore Colucci, all’Assessore Polce che si è impegnatonell’identificare i terreni per le coltivazioniin oggetto, e all’Assessore Rocca che è stato di fondamentale importanza per il progetto”

“La costruzione della rete di partecipazione e collaborazione tra istituzioni e realtà territoriali rappresenta oggi un elemento importante, in grado di garantire ai coltivatori la fruizione di un programma economico rivolto all’incremento della realtà imprenditoriale– interviene il Vice PresidenteWalter De Stefano – Per l’Ente agrario è un cambio di passo, la missione che mettiamo noi è quella di garantire un incremento economico attivo delle aziende agricole grazie all’aiuto e al supporto, di figure altamente qualificate, offerte dal coordinamento territoriale. L’Ente sarà la spalla politica fondamentale insieme all’attivismo civico rappresentato dal Coordinamento e soprattutto dalle realtà concrete dell’imprenditoria”.

In merito all’apporto dell’Ente agrariointerviene l’Assessore Giorgio Rocca, secondo il quale “Il contributo che l’Ente agrario offre è l’appoggio concreto e operativo attraverso le conoscenze territoriali che sono utili ai fini del comparto agricolo.Con il Coordinamento collaboreremo alla realizzazione del progetto mettendo già a disposizione terreni per dare opportunità occupazionali a tanti giovani del territorio e incrementare nuove attività agricole che gli stessi vorranno costituire. Inoltre l’Università Agraria metterà a disposizione una sede logistica per lo svolgimento di corsi di formazione sia per le nuove realtà imprenditoriali che si formeranno, sia per le aziende esistenti che vorranno partecipare al progetto”.

La ricchezza dei contributi del Coordinamento del territorio e degli aderenti al progetto “Filiera ed Occupazione”, offrono molti stimoli di riflessione sul futuro della nostra comunità, tra i quali quello sul senso di responsabilità condivisa inteso come cura del territorio. L’iniziativa può rappresentare altresì un’occasione di sviluppo dell’economia locale attraverso la collaborazione con altre imprese e aiutando quelle realtà più piccole con particolari difficoltà nel mercato, individuando soluzioni e servizi che possano coinvolgere la comunità presso cui le aziende della rete operano.

Il progetto si presenta quindi quale prezioso contributo per la sua capacità di innovazione, ovvero di rispondere ai nuovi bisogni emergenti, per la vicinanza al territorio e per la capacità di coinvolgimento dei giovani e soprattutto per la sua auspicata replicabilità anche nei territori di altre regioni.

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