“Non tocca me beatificare Willy ma sicuramente egli è stato un ‘Santo della porta accanto’, uno di noi che forse senza nemmeno comprendere quanto gli stava accadendo ha reagito alla violenza con l’amore che aveva appreso dalla sua cara famiglia, dall’Azione Cattolica parrocchiale, dal catechismo, dalla scuola, da quella rete educativa che lo ha circondato nei brevi anni della sua esistenza e che nel momento del bisogno ha fatto emergere il meglio di sé, così come speriamo riesca a far emergere nel cuore di tanti altri giovani che invece confidano nella violenza, nel culto della forza, nella felicità a basso prezzo, nello sballo e nell’uso di una sessualità senza regole e che, se non educati da chi è chiamato a educare famiglie, istituzioni, scuola, Chiesa – non sapranno mai vivere da uomini degni di questo nome” questo il passaggio principale del Vescovo di Tivoli-Palestrina, Mons. Mauro Parmeggiani, che ha declamato all’omelia, svoltasi nella chiesa Sant’Andrea di Paliano ad un anno dalla Morte del giovane Willy Monteiro Duarte.
Il ragazzo ucciso a Colleferro durante un litigio per il quale lui era intervenuto con il suo grande sorriso per sedare la rissa scoppiata per un complimento di troppo ad una ragazza. Massacrato di botte calci e pugni da quattro presunti assassini di Artena, oggi sotto processo per omicidio volontario presso la Corte di Assisi di Frosinone.
E’ stata un’omelia accorata e certamente scritta con il cuore quella che ha declamato il Vescovo all’interno della Chiesa di Sant’Andrea, in verità la messa si sarebbe dovuta svolgere presso il Parco Willy, ma le previsioni davano pioggia così si è entrati in chiesa, veramente molto affollata di persone e ovviamente con i genitori: Armando, Lucia e la sorella Milena in prima fila e con il Vescovo che si è recato a salutarli ed a parlare con loro.
Il Vescovo aveva iniziato affermando che “Purtroppo il gesto di Willy, che per sedare una lite e difendere un amico ha perduto la sua vita, non è stato seguito da altrettanti gesti di amore. Probabilmente ci sono stati. I giovani se vogliono sanno amare e anche dare la vita per gli amici. Ma forse non si è compreso quale sia stata la scaturigine del suo gesto di amore. La gente non ha compreso che al di là dell’accaduto, anzi proprio per il dono della vita di Willy per difendere e proteggere un amico, egli ora ha ottenuto ‘grazia e misericordia’ quella grazia e misericordia che sono per i suoi eletti e protezione per i suoi santi”.
Giancarlo Flavi
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