Lacrime per Silvio Di Francia, l’assessore visionario

In kimono e piedi nudi è stato un campione: titolo italiano tre volte e molte convocazioni in Nazionale. In giacca e cravatta era un politico atipico. Più ancora nel ruolo di assessore: pensava a come rendere la Cultura a portata di mano per tutti, stava attento all’aspetto umano, non si infilava nelle polemiche. Fu per questo che lo vollero come assessore prima Francesco Rutelli e poi Walter Veltroni a Roma, infine Damiano Coletta a

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Fonte: Alessio Porcu