Onofrio proprio non riusciva a togliersela dalla testa, Ingeborg. La sua attenzione presa al laccio era andata ben oltre l’apprezzamento tutto carnale per la svedesona bionda e alta. Alta una spanna in più di ogni maschio bruno e stortignaccolo che lui conoscesse. E, a ben vedere, anche ben oltre quel nome androgino e sinceramente bruttino. Nome che necessitava di un diminutivo pena l’impressione di trescare con Beowulf.
Anche
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Fonte: Alessio Porcu