Presentato con successo alla Camera dei Deputati il progetto artistico “Women in love” contro le infibulazioni

Il ricavato del progetto, presentato lo scorso di dicembre a Venezia, sarà impiegato per operare gratuitamente le vittime di mutilazioni femminili 

Presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati la onlus Angels ha presentato il progetto artistico, culturale ed umanitario “Women in Love”, firmato dall’artista Benedetta Paravia e presentato a Venezia a dicembre, il cui ricavato sarà impiegato per operare gratuitamente le vittime di infibulazione. Tra i presenti ecco Allegra Caltagirone, amica d’infanzia della Paravia, le socialite iraniane Sanaz Riavi e Afsoun Moradipour, la conduttrice e cantante rivelazione dell’ultima edizione di “Tale e quale” Elena Ballerini e le attrici Eleonora Pieroni e Rossella Ambrosini. Si riconoscono, inoltre, Jasmine Rotolo, poliedrica attrice figlia dell’indimenticata Stefania Rotolo, e l’architetto Eleonora Barbareschi con il marito curatore Marco Furio Ferrario. Ci sono gli imprenditori Lorenzo Rossetti e, da Dubai, Khaled al Gurair. «L’obiettivo di Angels (Associazione Nazionale Giovani Energie Latrici di Solidarietà Onlus) – dice la portavoce Paravia- è sensibilizzare l’opinone pubblica sulla terribile tortura-mutilazione subita dalle donne». Applaudono il senatore Maurizio Gasparri, Maria Teresa Bellucci, vice ministro per il Lavoro e le Politiche Sociali, la psicologa Maria Rita Parsi e la giornalista Safiria Leccese. E ancora il professor Luigi Tivelli con gli amici Vittorio e Alberto Paravia.

L’incontro si è tenuto in occasione del 6 febbraio, Giornata Internazionale Contro le Mutilazioni Genitali Femminili, istituita nel 2012 dalle Nazioni Unite con l’obiettivo di promuovere campagne di sensibilizzazione e azioni concrete per combattere tale orrenda barbarie che dura da oltre mille anni e che vede vittime bambine e giovani donne e anche migranti nel nostro territorio.
Una pratica che avviene anche in Italia clandestinamente, nonostante la legge n. 7/2006: sono circa 4mila, infatti, le bambine che sul territorio italiano ogni anno rischiano di essere sottoposte a queste pratiche clandestine che recano atroci sofferenze fisiche e psicologiche e le privano della dignità’’.
«Quella delle MGF – dice la Bellucci – è una grave problematica di livello mondiale. Questo tema non riguarda solo nazioni vicine all’Italia ma riguarda anche il nostro paese. È un problema complesso di carattere culturale che viene tramandato e perpetrato di madre in figlia. Una catena di dolore che deve essere interrotta. Il genere maschile partecipa, ma non è la sola parte attiva. Iniziative come queste sono fondamentali e devono essere potenziate. Lo stato è vicino a chi si adopera per i diritti umani».
«È fondamentale educare – aggiunge la Parsi – la scuola deve essere al centro di ogni possibile cambiamento. Se vogliamo attuare un cambiamento è bene mettere a disposizione tutte le nostre competenze e risorse».
Benedetta Paravia ha concluso ringraziando gli intervenuti e citando una frase di Rita Levi Montalcini: «Se si educa un bimbo si avrà un uomo educato ma se si educa una bambina si avrà una famiglia, una società è una nazione educate».

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