Il Campo sportivo delle Macere di Artena e una comunità dimenticata

campo sportivo Macere Artena

Eccoci. Noi delle Macere che non dobbiamo riflettere molto per dire quello che sta accadendo al Campo Sportivo di Macere “Armando Picchi”. Al contrario di chi ha preso tempo per rispondere alle nostre richieste: si fa riferimento agli uffici del Comune.

I “Cantastorie” giustamente raccontano la storia come gli fa comodo. Racconti di sedie, colle ai lucchetti, sottrazione di carne e birre. Con le telecamere e le registrazioni che ci sono (come dite) perché non presentarci l’accaduto? In tal modo che chi  è colpevole di queste cattiverie per noi è un male per la stessa comunità.

Si parla del campo Armando Picchi delle Macere Artena

Tornando al tempo preso dagli uffici del  Comune per rispondere alle  richieste. Hanno fatto rimuovere il deposito in quanto abusivo; qui la domanda sorge spontanea: dove è la documentazione per tutte le costruzioni nuove? La guaina tolta due anni fa dove è stata smaltita? Dove sono state smaltite le nostre amate tribune? Dove, dove, dove. Nessuno risponde. La risposta arriva da voci di corridoio. Si evince che adesso ci sono state delle migliorie, il campo è un campo di alta classe e ben curato. Quello che non si sa è che non abbiamo mai visto una squadra allenarsi, coinvolgere fasce di età di ragazzi e tutte le altre cose che raccontate. Abbiamo soltanto visto qualche foto con un ex nazionale venuto in fretta. Tante cene a pagamento e un vero e proprio punto di ristoro. Grazie per il miglioramento del campo.

La nascita della diatriba

Ma andiamo per gradi. Il tutto nasce quando il giorno dell’Epifania. L’associazione Macere ha dovuto chiedere le chiavi per entrare nel campo ed arrivare al proprio deposito, per la  realizzazione della festa per i bambini della nostra comunità. Completamente gratis e senza l’aiuto di nessuno (pagando anche il suolo pubblico per due ore). Giustamente ci si chiede perché tanto accanimento ora per il campo. La moglie dello stupido è sempre incinta: l’acqua. A Macere l’acqua d’estate è un privilegio, un lusso che ci teniamo stretti aspettando la notte per riempire il serbatoio di riserva. E vedere quel divertimento nello spruzzare una parte sola del campo è stato uno schiaffo morale. Non soltanto a noi. Vedere dalla mattina alla sera l’acqua correre per annaffiare non il campo ma una piccola parte (noi ovviamente abbiamo le foto e tutto documentato di queste dichiarazioni, non come la colla del lucchetto) è stato un duro colpa a cui è stato risposto: “prendo l’acqua usando quella piovana che va in un serbatoio”. Sono quattro mesi che non piove (qualcuno sottolinea con quale coraggio).

Il campo delle Macere, l’uso…

Il campo sportivo deve essere usato dalle associazioni per uso dilettantistico. Come in passato hanno fatto le grandi scuole di calcio che ci sono passate. Ma da settembre a giugno. In tal modo durante l’estate il campo (unico punto di ritrovo comunale) potrebbe essere usato per la festa in onore di San Francesco e  Santa Teresa. Per passare piacevoli pomeriggi a fare sport e allenandosi per preparare una festa che attira centinaia di persone, chiamata Palio. E non sette bambini figli degli amici che si fanno una foto per far credere che li ci sia un grande centro sportivo. Tornando alle grandi scuole di calcio perché non ci sono mai stati problemi con loro? Eppure avevano il manto di erba per giocare, le porte dello stesso sport, gli spogliatoi. Perché loro non hanno ricevuto questo trattamento? Eppure sembra sia la stessa comunità.

Detto ciò. Un campo costruito nel tempo e visto smantellare, avendo raccattato pochi fondi per una rete ormai distrutta, avendo elemosinata da Petrichella un po’ di materiale per sistemare gli spogliatoi, non da molta gioia nel cuore. Non è pretesa riavere ciò che avevamo. E’ pretesa richiedere se al Comune giova questa situazione e perchè. L’Assessore allo Sport sa di che cosa stiamo parlando? Loro hanno qualche convenzione  per stare li? (Ricordiamo che parliamo sempre con documentazione alla mano, non con chiacchiere e racconti).

Cordialmente una comunità dimenticata.

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