Colleferro è stata descritta malformata. Errato. Colleferro è…

Colleferro è

Una Colleferro malformata e non rispondente a verità è stata descritta fin dai giorni scorsi. Una Colleferro, sicuro in riva al Sacco, ma alla quale ci si arriva dall’autostrada. Non solo dall’uscita Valmontone, passando  in mezzo a colline vere e città di cartapesta, le piazze di plastica delle new town commerciali dell’Outlet e le torri di marzapane del luna park MagicLand. Una Colleferro che ha la sua uscita autostradale, la sua stazione ferroviaria e per tale posizione strategica è stata scelta da multinazionali per il posizionamento di poli logistici e industriali.

Una Colleferro che è nata intorno alla fabbrica, grazie alla lungimiranza di un capitano d’industria, ma questa è storia contemporanea, scritta su molti libri, che i più conoscono, quindi non è surreale che le sirene della fabbrica hanno segnato il lutto cittadino. Le sirene della fabbrica hanno accompagnato per decenni la vita di uomini, donne e  bambini che in quelle fabbriche hanno approdato le loro radici. Colleferro è città moderna con 85 anni di storia all’interno della quale si sono distinti professionisti provenienti da ogni parte d’Italia per concorrere a realizzare un fiore all’occhiello della contemporaneità.

Ancora oggi Colleferro è studiata per questa prerogativa di essere città industriale, di fondazione, dove le culture si fondono, dove ci sono i dialetti di ogni parte d’Italia, dove uomini e donne hanno lasciato i propri paesi d’origine per venire a lavorare in fabbrica. Gli stessi uomini e le stesse donne hanno poi creato qui le loro famiglie, hanno fatto nascere qui i loro figli, li hanno fatti crescere e studiare.

Una città ricca di servizi, realizzati sempre per volere del famoso capitano d’industria che ha voluto realizzare questa città intorno ai lavoratori della fabbrica, inserendovi tutti i maggiori servizi, scuole, ospedale, attività ricreative. Colleferro non è periferia, ma provincia, in una posizione davvero strategica tra Roma, Frosinone e Latina. Colleferro, a tutt’oggi è patria di uomini e donne che ogni giorno si rimboccano le maniche e fanno della loro vita un esempio, giovani che studiano e si distinguono nel lavoro o nello sport, persone che creano attività per aiutare gli altri, per migliorare la vita degli altri. Le città. le metropoli, le periferie, le province, i borghi, sono poi fatti di persone.

Sono loro che fanno la differenza, sono loro che agiscono su determinate situazioni. Ecco la maggior parte delle persone nella mia città hanno sempre agito per migliorare, non per abbrutire. Ricordiamocelo quando vogliamo gettare fango su una comunità, andiamo a cercare anche le persone migliori, cerchiamole sempre, anche quando sembra che non facciano notizia. Diamo le buone notizie e soffermiamoci su queste ultime, ci sono, ci sono sempre state. L’industria, le fabbriche non rappresentano solo sogni avvelenati, non ci sono solo veleni e aspetti negativi. Vediamo anche il buono che è stato generato dalle sirene e dalle ciminiere. 

Articolo a cura di GABRIELLA COLLACCHI

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