Genazzano, dopo la sfiducia al sindaco si attende il commissario. Da Cefaro pesanti accuse al PD

Continua il tira e molla nell’amministrazione comunale di Genazzano dove il Sindaco Alessandro Cefaro, forse ha tirato troppo la corda della politica cadendo in piedi. In attesa dell’arrivo del Commissario Prefettizio, non si sa per quanto tempo. In provincia di Frosinone e più precisamente a Torrice è accaduta la stessa cosa ed i cittadini hanno dovuto aspettare un anno per la nuova elezione del sindaco. Cosa accadrà ora?

Intanto lo stesso ex sindaco Alessandro Cefaro ha scritto attraverso i social una lettera aperta ai cittadini di Genazzano dove stigmatizza il comportamento del PD. Mentre  la lista civica “ Genazzano in Comune” rivendica la posizione assunta per far cadere Cefaro. Ma vediamo da vicino cosa scrive anzitutto il sindaco:

“Cari concittadini, Ieri mi è stata comunicata la notizia che il PD ha inteso ritirare la fiducia all’Amministrazione comunale da me guidata. Un fatto gravissimo di cui il PD deve assumersi la responsabilità piena. Da giorni, una discussione avvenuta dentro le stanze segrete della casa del popolo ha tenuto in ostaggio l’intero paese. Da giorni abbiamo assistito alla penosa ricerca di attenuanti e alibi per giustificare la propria inadeguatezza, la mancanza di argomenti e la profonda debolezza politica di un partito spaccato tra mille correntine, tutte impegnate a difendere posizioni di potere e interessi personali.

Di questo parliamo.  – Scrive ancora Alessandro Cefaro–  E’ il fallimento dell’operazione politica dell’ex sindaco che, allo scadere del proprio mandato, non essendo riuscito a creare un percorso dignitoso per la propria successione, è ricorso a me.  Ho accettato la candidatura con il “ Patto Sociale per Genazzano “ con il profondo convincimento che la mia persona, l’essere “ avulso “ dalle stanche dinamiche locali, avrebbero contribuito a dare uno slancio per la crescita e il futuro del nostro paese. Tutto ciò attraverso un cambiamento necessario e urgente. Di logiche, di dinamiche, di rottura di meccanismi consolidati, di accordi e interessi di parte.

Peccato che abbiano fatto male i conti!  Forse si contava sulla mia inesperienza, forse sul credere che mi sarei adeguato, forse hanno pensato che non avrei rotto equilibri e  che non avrei rivendicato una certa autonomia di movimento. Nell’esatto momento in cui ho cominciato a chiedere conto, a contestare decisioni e metodi, a fare delle scelte non esattamente condivise e allineate, sono cominciati i problemi. Si è alzato il muro dell’ostruzionismo, la levata di scudi, la denigrazione e quindi la crisi. Emblema di tutto ciò, le parole, gli atteggiamenti, i fatti compiuti sul tema del fotovoltaico. Discutibile il fuggi fuggi generale e il lasciar credere a tutti e falsamente che io fossi a conoscenza dei fatti.

 Vergognoso il giro delle sette chiese quasi a scusarsi, imbarazzante l’intervento in una piazza delle opposizioni che, legittimamente, hanno aperto un dibattito e chiesto chiarimenti sul tema.  Piazza nella quale sono venuti a conoscenza della mia totale estraneità alla genesi della vicenda, della mia totale imparzialità e trasparenza nel seguire l’iter amministrativo richiesto.

 Quale grave imbarazzo deve coprire il PD locale? Forse che il soggetto che si è fatto da ponte tra i proprietari dei terreni e la Società del fotovoltaico è un noto tecnico locale legato al Pd? Forse che il Vice sindaco aveva omesso di informare il suo partito di riferimento di quanto stava accadendo e di cui era perfettamente a conoscenza? Forse per tutto questo.  Certamente il vulnus creato da un perfetto estraneo che decide di scardinare le prassi consolidate di incarichi, appalti, subappalti e compagnia cantante ha fatto tracimare tutta la rabbia e la frustrazione di un partito che si è fatto commissione edilizia. Basta dare uno sguardo alla composizione del direttivo e tutto apparirà nella sua chiarezza lampante.  Ne sono la riprova i temi messi in rilievo dal PD in un recente manifesto. PRG e Piano particolareggiato del centro storico. Certamente rilevanti ai fini del rilancio del paese e nelle priorità del programma amministrativo. Per quest’ultimo rimane singolare che coloro che ne chiedono a gran voce l’approvazione, siano incidentalmente i tecnici che lo hanno redatto e che siedono nel direttivo del PD.

Bene, a questo punto il PD si assuma tutta la responsabilità dell’operazione di sfiducia nei miei confronti e nei confronti dell’intera comunità. La responsabilità di vedere bloccati i finanziamenti ottenuti per opere pubbliche urgenti, del fermo delle decine di prestigiosi progetti culturali messi in campo per ridare vigore e prospettiva al paese, delle innumerevoli iniziative tese a rimettere Genazzano al centro del sistema territoriale, del blocco delle iniziative in favore delle attività produttive stremate dalla pandemia che pure abbiamo gestito con rigore e successo, del torpore in cui ricadrà l’intera macchina amministrativa, sfiduciata e logorata da anni di assenza di guida, dell’arretramento di una azione amministrativa, la nostra, che ha tenuto la barra dritta sui temi dell’ambiente e dei rifiuti, per anni subalterni alle scelte ed agli interessi politici dei partiti e delle logiche di occupazione di spazi e posti di potere.

Si assumano la responsabilità, firmando insieme ai consiglieri di opposizione le dimissioni così da far decadere l’intero consiglio comunale. Lo facciano a dispetto del voto e della fiducia che migliaia di cittadini ci hanno accordato neanche due anni fa e che in questi giorni non hanno mancato, in tantissimi, di farmi sentire la propria vicinanza e solidarietà.

Io certo non mi dimetterò nel rispetto di tutti voi, nel rispetto del lavoro degli assessori che con me, nonostante tutto, da mesi e in perfetta solitudine hanno continuato a lavorare, di quei consiglieri che sono rimasti al mio fianco fino alla fine e mi hanno sempre sostenuto, nel rispetto degli impiegati comunali che in questo momento di sbandamento non hanno omesso di prestare il loro prezioso lavoro.

Io aspetto e, nella sede deputata, vale a dire il Consiglio Comunale, non esiterò a darvi ulteriormente conto della mia assoluta serenità, dell’assiduo lavoro svolto, della trasparenza e della mia onestà, dei risultati raggiunti ed, evidentemente, della pochezza e profonda debolezza di un sistema politico totalmente autoreferenziale, troppo impegnato a tutelare il proprio piccolo spazio di potere, piuttosto che pensare e lavorare con apertura e lungimiranza al futuro del nostro paese. Non è quindi un addio ma solo un arrivederci.  Il Sindaco.  Alessandro Cefaro”.

Quando ha scritto questa lettera Cefaro era ancora sindaco. Ma non si può nominare, caro sindaco assessore Sua nipote che pur essendo una bravissima persona, ha creato, di fatto un conflitto d’interessi enorme. Intanto anche la lista  “Genazzano in Comune” parla di Cronaca di una Morte annunciata

“Genazzano in Comune”  rivendica e si assume la responsabilità dell’azione compiuta oggi dal suo consigliere comunale. Le dimissioni, e la conseguente caduta dell’amministrazione, sono un atto dovuto e di rispetto alle istituzioni e alla vita democratica del paese.

Genazzano in Comune ha denunciato costantemente in questi due anni le carenze strutturali dell’azione amministrativa, dovute all’insufficienza, alla superficialità dell’amministrazione che ha gestito in maniera approssimativa, chiusa e autoreferenziale la cosa pubblica. Tutto questo lo imputiamo ad un progetto politico, Patto sociale, fallimentare sin dall’inizio perché basato su mero opportunismo elettorale e non su una visione politica e di sviluppo condivisa. Le contraddizioni che animavano la maggioranza sin dall’inizio sono esplose con lo scandalo dell’impianto agro-fotovoltaico che ha fatto emergere l’ambiguità, l’incapacità di dialogare e di gestire questioni di fondamentale importanza per il destino della nostra comunità. Il sindaco ha avallato con il suo silenzio l’invasione dei pannelli alla Maccareccia ed anche in seguito all’istituzione della commissione d’inchiesta ha incontrato l’azienda in segreto senza rendere partecipi le opposizioni e la cittadinanza. Il nostro gruppo consiliare ha cercato di svolgere al meglio il proprio compito di opposizione, cercando di porsi in modo autentico, costruttivo e propositivo per il bene comune.

Da oggi si apre una nuova fase costituente, in cui le forze politiche, le realtà associative e i cittadini potranno compiere una scelta di coraggio: PARTECIPARE! Continueremo a portare avanti un percorso condiviso e trasparente per scrivere insieme il futuro di Genazzano”.

Siamo in attesa di conoscere la posizione ufficiale del PD che comunque è stato decisivo per affossare l’amministrazione Cefaro.

Giancarlo Flavi 

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