Indagine Feudo di Artena, decaduti diversi capi di imputazione per gli interessati

“Indagine Feudo di Artena”, la Corte d’Appello di Roma mercoledì 26 gennaio ha pronunciato una nuova sentenza, confermando la decisione presa dal GUP (Giudice per l’Udienza Preliminare) di Velletri. Questa nuova sentenza ha decretato l’eliminazione di diversi capi di imputazione per gli interessati.

Nel dettaglio. Per l’ex assessore Domenico Pecorari e per l’ex Comandante dei Vigili Antonio Panzino è decaduta l’accusa di aver agevolato un cittadino non residente a usufruire di un abbonamento per i parcheggi. Sempre nei confronti di Pecorari, del sindaco Felicetto Angelini, della segretaria comunale Cipollini e dell’allora responsabile del Servizio 4 Luigi Giamocgante, è caduta l’accusa di aver assunto un operaio in più, il secondo in graduatoria. Per Pecorari e Giamogante è stata annullata anche l’accusa di aver favorito la società esecutrice dei lavori di manutenzione in via Colle Siciliano. Decaduta anche l’accusa per aver favorito le società che hanno lavorato per la manutenzione di via Filippo Prosepi, piazza Guido Talone, la fontana dello Schiavo, nei confronti di Angelini, Pecorari, Scaccia e Giamogante.  Nei confronti di Angelini e Panziono è stata eliminata l’accusa di aver favorito un cittadino nell’eliminazione di una sanzione amministrativa. Per Angelini e per Ippoliti (responsabile del nucleo di valutazione dei dipendenti comunali) è decaduta l’accusa di aver aumentato il punteggio di una dipendente comunale (ora in pensione) per favorirla in graduatoria.

Rinviata al 7 marzo l’altra sentenza riguardante “l’indagine Feudo di Artena”.

Articolo a cura di MANUEL MANCINI

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