“Parliamo di Artena, parliamone in piazza”, buona l’affluenza ma pochi giovani

Ci aspettavamo di vedere più persone, molti più giovani, al convegno in piazza Galileo Galilei, organizzato nel pomeriggio del 25 settembre ad Artena dal giornalista Alessandro Coltré. Invece sono stati pochi, e sempre gli stessi, nonostante gli ultimi fatti politi che hanno interessato l’amministrazione che governa la città, i ragazzi artenesi a partecipare. Sicuramente iniziative simili verranno ripetute e dovranno essere ripetute per farvi partecipare quei giovani che si sono disinnamorati di Artena.

L’evento organizzato sabato scorso è servito per far parlare la gente comune in un luogo aperto come la piazza, luogo di confronto e anche di scontro. L’organizzatore Alessandro Coltrè ha da subito lamentato il fatto che i politici sono egocentrici e spocchiosi. Gravissimo il fatto di voler vendere la farmacia comunale, decisione che per fortuna dopo due mesi è decaduta. Nessun politico si è mai visto al processo intentato contro i fratelli Bianchi, «sono solo capaci di indossare la fascia del Comune per presenziare a qualche manifestazione».

Negli interventi che sono seguiti si è parlato delle bellezze di Artena per niente valorizzate, dei prodotti locali non pubblicizzati, come il pane, i formaggi, l’abbacchio. Stefano Serafini: «Gli Artenesi sono eccezionali e io pur non essendo di Artena, amo molto questa città, però la classe politica è la causa del degrado in ogni campo. Si spaccia cocaina e non si interviene. C’è la necessità  impellente di un luogo deputato a fare attività politica». Da altri interventi si è evidenziata la necessità del ricambio politico, di presentazioni di liste con persone veramente capaci e preparate. Renato Centofanti ha ribadito che ad Artena manca un teatro, spazio sociale molto importante per aggregarsi, per far aggregare i giovani.

Secondo Gioia De Angelis, Artena sta andando indietro in fatto di cultura. Bisogna scardinare il sistema clientelare vigente che tarpa le ali a ogni buona iniziativa e manca un istituto scolastico superiore. Eppure la città ha tante potenzialità: la zona archeologica di Piano della Civita, due Musei, uno archeologico e l’altro dedicato agli strumenti musicali popolari, il Palazzo e la Villa Borghese, un bellissimo centro storico. Non si valorizza la cultura contadina. Si deve tornare alla bella  tradizione dei presepi nelle cantine, terminare finalmente il Palazzetto dello Sport. In un altro intervento si è parlato dell’unicità al mondo dei Cristi infiorati per niente valorizzati. Il guaio degli Artenesi è che non operano per il bene comune, ma si ostacolano l’un l’altro.

Da ultimo ha parlato il Consigliere Erminio Latini: «Tutti i progetti che ho fatto quando amministravo io sono caduti: l’albergo diffuso per 400 studenti di Tor Vergata; la grande biblioteca ove oggi ha sede il Comune; il Palazzetto dello Sport. Quando ero Consigliere provinciale mi sono inventato i mercatini a Km 0, anche quelli non si sono riproposti, mentre in altri paesi sono stati valorizzati. Ad Artena non si va avanti perché manca la progettualità, eppure è un paese vivo con prodotti tipici eccellenti. Invece chi amministra pensa solo ai propri affari».

Articolo a cura di MANUEL MANCINI & RITA CERSANI

Be the first to comment on "“Parliamo di Artena, parliamone in piazza”, buona l’affluenza ma pochi giovani"

Leave a comment