Roma, Gianni Testa ha presentato la sua grande mostra sulla Divina Commedia, tanti i consensi

Tantissime sono state le emozioni che ha creato ai numerosi visitatori la mostra sui canti del Sommo Poeta raffigurati dal noto pittore internazionale romano Gianni Testa che ha esposto i sui 101 quadri raffiguranti l’intera Divina Commedia al Museo Crocetti sulla via Cassia a Roma dall’attrice Isabel Russinova che è stata la madrina della serata.

Anzi 101 sono state le emozioni che tale imponente mostra ha suscitato alle tante persone presenti, una per ogni quadro ben allestito da Chiara Testa, che ne ha fatto un’opera unica eccezionale dell’artista dei cavalli (un suo quadro sui cavalli, si è appreso alla mostra, è finito ad un magnate cinese destando enorme soddisfazione al maestro ormai 87enne). L’artista ha retto bene la faticosa serata ed ancora “verga” con le sue mani e con i sui pennelli quadri di altissimo valore, non solo economico, ma quadri che sono un pezzo della sua vita, quadri che impegnano la grande fantasia dell’artista.

“La mostra del maestro  romano,  Gianni  Testa – ha scritto il giornalista Spagnolo Roberto Simon accreditato presso la stampa Estera di Roma- è un  viaggio pittorico nei paesaggi  danteschi. L’artista, vuole aprire lo sguardo verso la dimensione metafisica e metaforica degli spazi della luce e del paesaggio che Dante racconta durante il suo viaggio nell’oltretomba. Infatti,  dinanzi a quegli orizzonti atmosferici descritti nelle cantiche dell’Inferno,  Purgatorio e del Paradiso emergono delle visioni paesaggistiche, che in modo sempre rinnovato, si sono tradotte in immagini, lasciando nel corso dei secoli l’impronta di una  memoria ancestrale.

Il maestro  Testa ha conosciuto e può vantarsi di essere formato accanto  a magnifici artisti come Domenico  Purificato, Carlo Quaglia, Giorgio De Chirico,  Carlo  Levi, Mario Mafai,  Marino  Renato Mazzacurati, Pericle Fazzini, Renato Guttuso ed Ennio Calabria tra tanti, con i quali ha diversi punti di vista, ma che  hanno arricchito  la sua creatività, come si evidenzia nelle 101 opere inedite di olio di tela, delle quali  34 di esse si ispirano all’Inferno, 33 sono rivolte alla cantica del Purgatorio e 33 al  Paradiso,  facendo un omaggio alla cultura non solo italiana ma anche a quella universale.

Si tratta, infatti – scrive ancora Simon-  di un ciclo pittorico che rappresenta un percorso di luce genuina, ma anche è un pellegrinaggio universale e visionario attraverso gli spazi metafisici dei tre regni dell’oltretomba in cui i colori delle sue opere sono diversi con un contrasto notevole  secondo i luoghi che incarnano. Queste opere, così dense di sentimenti, hanno creato una forte onda emotiva, sofisticata in un pensiero più ampio sulla Divina Comedia, che talvolta sfugge alla vera essenza di un concetto veramente profondo. Possiamo affermare che l’esperienza di Dante è cosi incarnata in queste opere di  Gianni Testa tanto da apparire come un’ossessione, un cammino di speranza verso la redenzione della materia, un’ostinata certamente battaglia contro le tenebre che, al termine del doloroso pellegrinaggio, non resteranno.

Enigmatico, – conclude Simone –   é monumentale capolavoro che per complessità e innovazione di significati della tecnica ultra subliminale non ha uguali nella storia dell’arte  e per tanto nella creatività.  Gianni Testa infatti ha dato una svolta decisiva alla sua vita creativa, imparando a misurarsi con maggiore determinazione con la forza della immagine”.

La mostra resterà aperta gratuitamente fino al 31 marzo e per chi vuole incontrare l’artista sarà presente in loco tutti i sabato dalle ore 15 alle ore 18.

                                                                                  Giancarlo Flavi  

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