Sicurezza sul lavoro nell’agricoltura: gli adempimenti per le aziende agricole

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Salute e sicurezza sul lavoro: l’agricoltura è uno dei settori a maggior rischio, sia per entità che per frequenza degli infortuni denunciati. Dunque prevede una particolare attenzione e un coinvolgimento degli Enti e delle Istituzioni che si occupano di elaborare le misure protettive e preventive per tutelare la salute e la sicurezza degli operatori agricoli. Con la società di salute e sicurezza sul lavoro “Safety& Security” di Artena, vediamo quali sono gli accorgimenti che le aziende agricole e gli operatori agricoli debbono osservare.

«Gli adempimenti per la sicurezza sul lavoro in agricoltura sono finalizzati a una corretta definizione dei rischi per la tutela di tutti i lavoratori coinvoltiafferma Annalisa Cappa della Safety& SecurityI lavori agricoli, infatti, sono caratterizzati da un alto indice infortunistico, che impone alle aziende e agli enti preposti di prestare particolare attenzione a misure preventive e protettive.Il Testo unico sulla salute e la sicurezza sul lavoro regola gli obblighi documentali che le imprese agricole devono redigere, nonché l’attuazione di provvedimenti per la prevenzione e protezione dai rischi ipotizzabili».

Vediamo nello specifico la normativa di riferimento e quali sono gli adempimenti per le aziende agricole.Nel D.Lgs. 81/08 la normativa inerente la sicurezza in agricoltura include:

  • concetti chiave complessivi per la tutela dei lavoratori agricoli;
  • disposizioni per i datori di lavoro;
  • misure preventive tecniche, procedurali ed organizzative;
  • utilizzo dei dispositivi di protezione.

Oltre ai datori di lavoro con dipendenti o assimilati, l’art. 21 del D.Lgs 81/08 estende due importanti obblighi anche ai lavoratori autonomi (che per il settore agricolo sono identificabili nelle figure dei coltivatori diretti e dei soci delle società semplici operanti), ovvero:

  • utilizzo di macchine e attrezzature a norma;
  • uso di dispositivi di protezione individuali.

I rischi in agricoltura rispondono a categorie molto diverse e possono riguardare sia eventi infortunistici sia casi di malattie professionali.A riguardo, si parla di rischi specifici poiché variano a seconda della tipologia di azienda agricola, della struttura dell’ambiente e dei macchinari presenti, oltre alle sostanze utilizzate o prodotte. «In questo articolo nello specifico andiamo a vedere quali sono gli accorgimenti da tenere su un trattore agricolo. Il Codice della strada introduce l’obbligo di sottoporre a revisione tutti quei trattori e quelle macchine agricole soggette a immatricolazione, al fine di verificare i requisiti minimi per l’idoneità alla circolazione su strada e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Chi non lo fa va incontro a sanzione amministrativa».

LA REVISIONE DEI MEZZI AGRICOLI

La revisione generale deve essere ripetuta ogni 5 anni. Il decreto del 2015 stabiliva anche per la prima volta le scadenze per la revisione che, come abbiamo visto, sono state aggiornate con il decreto del 2019.
I motivi del rinvio sono legati alle complessità organizzative, che hanno prolungato i tempi dell’emanazione del decreto attuativo, che dovrà individuare i luoghi idonei e le modalità tecniche per la revisione.

Il governo ha affrontato il tema della revisione delle macchine agricole spostando la prima scadenza al 2021 (leggi il Decreto interministeriale del 28/02/2019, n. 80). Tutti i veicoli in circolazione dovranno comunque essere revisionati entro il 2023. Sono le novità del decreto del 28 marzo, che scongiura il rischio di sanzione e ritiro del libretto e colma la lacuna evidenziata da tempo. Il decreto del 2015 fissava al 31 dicembre 2017 la prima scadenza per il termine di revisione dei trattori agricoli immatricolati entro il 31 dicembre 1973 e al 31 dicembre 2018 quella per i trattori immatricolati fino al 31 dicembre 1990. Da allora, era stato un rincorrersi di voci e pasticci. (Hai un problema e vuoi parlarne con il tecnico ?  Entro il 2023, come dicevamo, dovranno essere revisionati tutti i trattori agricoli circolanti e immatricolati entro il 31 dicembre 2018 per partire allora con la revisione periodica ogni cinque anni dei mezzi immatricolati dopo il primo gennaio 2019. Di seguito al tabella con i nuovi termini.

Cosa revisionare in un trattore agricolo?

  • Dispositivo di frenatura
  • Dispositivo di protezione in caso di capovolgimento del trattore
  • Freno
  • Retrovisore
  • Dispositivi meccanici di accoppiamento tra trattore e veicolo rimorchiato (ganci ed occhioni) e di traino del trattore
  • Dispositivi di accoppiamento anteriore e posteriore per macchine operatrici portate con attacco a tre punti
  • Zavorre
  • Organi di propulsione e di sostegno
  • Cingoli
  • Accesso al posto di guida (dispositivi di salita e di discesa)
  • Comandi
  • Parabrezza ed altri vetri
  • Sedile del conducente
  • Sedile del passeggero
  • Dispositivi di illuminazione e segnalazione luminosa
  • Tergicristallo
  • Dispositivo di sterzo
  • Segnalatore acustico
  • Batteria
  • Cofani del motore e parafanghi
  • Serbatoio del carburante

SICUREZZA SUL LAVORO NELL’AGRICOLTURA: LE DICHIARAZIONI DELL’ONOREVOLE MARIA SPENA

«In Italia ci sono quasi 2 milioni e 800 mila trattori (2.781.000) ma un trattore su tre (994.000) è stato immatricolato prima del 1983, quindi prima delle direttive comunitarie 86/298 e 87/402. Queste fa sì che ci siano ancora in giro tantissime macchine agricole sprovviste di roll-bar e di cintura di sicurezza. I dati Inail relativi agli infortuni in agricoltura fanno registrare un trend in calo nel quinquennio 2015-2019, passando da 38.021 a 33.063 con una riduzione media di circa il 3,4%. E, tuttavia, se si osservano bene questi dati, si può constatare come la maggior parte delle morti sul lavoro in agricoltura vedano il coinvolgimento del trattore. In questi anni si è parlato spesso di ammodernamento del parco macchine delle imprese agricole ma adesso abbiamo di fronte un’opportunità senza precedenti di portare a compimento questa necessario opera di modernizzazione grazie alle risorse del PNRR. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono stati stanziati 500 milioni di euro per sostenere l’innovazione e la meccanizzazione delle imprese agricole italiane».

LE ECCELLENZE DELLA PRODUZIONE ITALIANA PER GLI STATI UNITI

«Ci tengo a rivendicare che Forza Italia aveva intercettato questa necessità in anticipo, e già nel 2020 aveva proposto l’istituzione di un Fondo di 15 milioni di euro per il rinnovamento del parco macchine agricole e forestali esistente contribuendo alla riduzione degli impatti ambientali, alla tutela della salute dei lavoratori e alla sicurezza sul lavoro, nonché alla diffusione dell’agricoltura di precisione – aggiunge la deputata – Il Governo giallorosso si era opposto alla misura, mentre furono adottate misure per l’ammodernamento del parco macchine in agricoltura stanziando solo 5 milioni di euro e di un credito d’imposta fino al 40%, ma a condizione che la macchina acquistata risponda alle caratteristiche di Industria 4.0. Dell’obiettivo fissato nella componente 1 “Economia circolare e agricoltura sostenibile” della Missione 2 per l’innovazione e la meccanizzazione delle imprese agricole italiane si parla esclusivamente in termini di transizione ecologica: non dobbiamo sottovalutare, però, come oltre a questa componente ci sia quella della sicurezza dei lavoratori in un settore come quello primario che è il più esposto al rischio di contrarre malattie professionali».

«Non dimentichiamo che il settore delle macchine agricole l’Italia vanta una leadership a livello mondiale con una produzione orientata anche verso l’export. I 500 milioni di euro del PNRR per l’ammodernamento del parco mezzi sono una grande opportunità, imperdibile per dare slancio al mercato interno, favorire la transizione ecologica e permettere condizioni di lavoro più sicure per chi è rimasto indietro».

Articolo a cura di MANUEL MANCINI

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