“Una speranza per Ginevra”: ad Artena è partita la raccolta fondi

Per diciotto volte la Madonna apparve a Bernadette Soubirous nella grotta di Massabielle, a Lourdes, dall’11 febbraio 1858 al 16 luglio di quello stesso anno, pertanto la data dell’11 febbraio viene ricordata solennemente ogni anno dalla Chiesa, tanto più viene ricordata  nella “Chiesa Beata Vergine di Lourdes” nella contrada Maiotini di Artena. Quest’anno venerdì 11 febbraio, alle ore 17:30 sarà aperta al pubblico; alle ore 18:00 verrà recitato il Santo Rosario, tanto raccomandato dalla “Bella Signora”, come la chiamava Bernadette. Alle ore 18:30 seguirà la celebrazione della Santa Messa, durante la quale verranno unti gli infermi. Domenica 13 febbraio, alle ore 9:30 sempre presso la Chiesa dedicata alla Madonna di Lourdes sarà celebrata la Santa Messa.

In occasione dell’apertura, verrà effettuata una raccolta fondi (presso la Chiesa), per GINEVRA, affetta da una patologia rara. Da quattro anni va da un ospedale all’altro per capire quale malattia la sta affliggendo. I dolori sono fortissimi e non può camminare. Ora per Ginevra ogni speranza è riposta in una costosa e delicatissima operazione che viene eseguita solo a Zurigo, in Svizzera. Per questo è partito l’appello della famiglia: l’obiettivo è raccogliere trentamila euro per dare una speranza e un futuro alla ragazza di Artena. La diciassettenne è affetta da radicolopatia sacrale con intrappolamento venoso dei nervi alla radici sacrali. 

Dal 2017 ha girato i più importanti ospedali pediatrici italiani. È stata al Bambin Gesù, al “Meyer” di Firenze, al “Negrar” di Verona, al Civico di Palermo. Infine a Zurigo, in Svizzera, dove finalmente si arriva alla diagnosi: i nervi sacrali sono intrappolati. A novembre scorso la famiglia vola di nuovo a Zurigo dal prof. Marc Possover. L’esperto pochi giorni fa ha deciso di effettuare l’intervento che potrebbe liberare i nervi e anche liberare Ginevra dal suo dolore. Ma ci vogliono i soldi e la famiglia di Ginevra in poco più di quattro anni ha esaurito tutte le proprie risorse finanziarie. Da qui parte l’idea di una raccolta fondi nel proprio paese e sui social alla quale la comunità sta rispondendo con grande partecipazione. L’obiettivo è di darle una speranza: la speranza di tornare ad essere autonoma. Si potrà donare anche presso il forno “Il pane della Nonna” e presso “QuiPoste”.  

Articolo a cura di RITA CERASANI

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