Artena, apre il Dispensario farmaceutico. Le note di Angelini e Carocci

Artena dispensario farmaceutico

Sabato pomeriggio 11 luglio ad Artena ha aperto il “Dispensario farmaceutico“. «Di fatto una seconda farmacia che va a sommarsi alla già presente farmacia comunale». Recita la nota stampa del sindaco Felicetto Angelini. Il Dispensario si trova in via Fleming e sarà aperto dalle 7:30 alle 20:30 dal lunedì al venerdì.

Dispensario farmaceutico Artena: Felicetto Angelini

«Aprire il dispensario farmaceutico è un risultato che abbiamo ottenuto con mesi di lavoro duro, silenzioso e umile». A dichiararlo in una nota stampa è il sindaco di Artena Felicetto Angelini che aggiunge. «È il secondo successo che questa amministrazione riporta sul tema delle farmacie e sul tema dell’erogazione di servizi di medicinali. Teniamo tutti quanti presente che questo dispensario è frutto anche di una delibera ad hoc che la Giunta regionale ha voluto dedicare ad Artena. Per legge regionale il Dispensario può essere concesso solo ai Comuni sotto i 5 mila abitanti. E quindi questa deroga è stata fatta dalla Giunta regionale proprio per aiutare Artena e la sua comunità a riavere un servizio che era stato interrotto dopo il fallimento della società privata che controllava le farmacie. Per questo voglio ringraziare il presidente Zingaretti e tutta la Giunta regionale».

Dispensario farmaceutico Artena: Felicetto Angelini

«Ovviamentedichiara Angelini – con questo dispensario abbiamo la possibilità di aumentare la capacità di erogazione dei farmaci direttamente dipendente dalla farmacia comunale stessa. Quindi, tra virgolette, il dispensario è una seconda farmacia comunale e di questo siamo molto contenti. I cittadini avranno una seconda possibilità di ritirare farmaci e di ricevere servizi,. Quindi le code che fino ad ora si sono verificate anche a causa della pandemia da covid-19 non dovrebbero più verificarsi».

Dispensario farmaceutico Artena: Felicetto Angelini

«Il prossimo passaggioha dichiarato Felicetto Angelinisarà il nuovo bando per la gestione della farmacia comunale. Ed è nostra intenzione presentare un’istanza alla Regione Lazio affinché delle tre farmacie private che ora sono state assegnate ad Artena almeno una di queste diventi una farmacia comunale cosicché la nostra città possa avere due farmacie comunali. Crediamo di averne tutto il diritto perché abbiamo dimostrato con i fatti che il pubblico questa volta ha superato il privato. In una specie di gara tra la capacità del pubblico e l’incapacità del privato di garantire lo stesso servizio, andiamo quindi avanti su questa strada».

«Ringrazio gli operatori, ringrazio la società che ha gestito la farmacia comunale in questa difficile fase e adesso si prepara a gestire anche il dispensario farmaceutico. Ultimi ma non ultimi, ovviamente, ringrazio tutti i cittadini che vorranno usufruire dei servizi e della capacità di erogazione dei farmaci della farmacia comunale e del suo dispensario».

Dispensario farmaceutico Artena: Silvia Carocci

Così Silvia Carocci sulla propria pagina Facebook. «Artena è rimasta per diversi mesi senza farmacie. Un primato a livello nazionale! Oggi è stato finalmente aperto un dispensario (che è una “succursale” dell’altra farmacia che ora è aperta ad Artena la quale ha una concessione a sei mesi). Ed il Sindaco, anziché limitarsi a comunicare questa informazione importantissima per la cittadinanza, si mette a fare propaganda. Allora, dato che a parlare sono le carte, ci tengo a ribadire che se ad Artena siamo rimasti senza farmacie e senza farmaci è perché ad un certo punto nella nostra città.

Tutte le farmacie sono passate ad una stessa società che poi è fallita. Inoltre, la farmacia comunale ha aperto dopo due anni di ritardo senza che nessuno degli amministratori, primi fra tutti il sindaco, muovessero un dito per sbloccare quello scandalo. E oggi anziché avere quattro farmacie aperte (che sono quelle che la Regione ci riconosce) ne abbiamo una e mezza. Io, se fossi il sindaco della città, anziché fare lo scaricabarile mi interrogherei su cosa è andato storto. Su ciò che non è stato fatto e sul perché nella nostra città i servizi devono essere sempre a metà. Insomma, io mi farei un esame di coscienza».

MANUEL MANCINI

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