Colleferro-Paliano, oltre 300 camion al giorno nel polo Logistico. L’inquinamento non trova freni ed alla Selva gli uccelli migratori non si fermano più

Il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, dopo l’apertura degli immensi capannoni di Amazon e Leroy Merlin si vantava del fatto che in città erano arrivati circa mille posti di lavoro senza ciminiere.

Questa volta però non è stato facile profeta perché queste ciminiere si sono trasformate in tubi di scarico dei grossi camion che da ogni dove arrivano nelle zone tra il nord della provincia di Frosinone ed il sud di Roma. In un giorno ne abbiamo contati circa 300 che scaricano i loro fumi maleodoranti sulla Palianese Sud. Questi fumi una volta arrivati in aria non è che restano solo in quella città ma invadono anche il vicino Parco Uccelli della Selva di Paliano che ideò il Principe Antonello Ruffo di Calabria. Fumi che allontanano da questo immenso spazio verde anche gli uccelli di passaggio che avevano trovato nei bellissimi laghi realizzati artificialmente un’oasi di pace dove riposare per i loro lunghi viaggi.

Insomma, ai confini tra Paliano e Colleferro è impossibile passare senza incontrare dei camion anche se Amazon e le altre aziende del polo logistico hanno realizzato la loro strada per non intasare la Palianese Sud, però i fumi comunque non lasciano scampo anche ai confinanti ed a Paliano in particolare.

Già Legambiente nel 2020 aveva denunciato il peggioramento della qualità dell’aria in Italia. Dal 2010 al 2019 nelle città monitorate i limiti giornalieri vengo superati troppo spesso. E’ vero che solo a Gennaio 2020 città come Torino, Milano, Padova, Frosinone e Treviso addirittura hanno sfiorato il 18 percento sforando i minimi consenti di PM10 ( questa è la sigla che identifica l’insieme delle polvere sottili- micro gocce e sostanze chimiche che si accumulano nell’atmosfera). Addirittura, sempre secondo Lega Ambiente dal 1990 le emissioni di CO2 dei veicoli pesanti sono aumentate del 25% frutto dell’incremento del traffico merci su strada.

Veicoli pesanti, quali pullman e autocarri che dalle parti di Colleferro – Paliano si modo sono moltiplicati in maniera esponenziale dopo l’inaugurazione del grande magazzino grande come 16 campi da calcio. Viene da domandarsi: come fa l’Europa a fermare tutto questo?

Come farà Colleferro a fermare il nuovo inquinamento della Valle del Sacco già maledetta? A questo aggiungiamo i circa tre-quattrocento camion al giorno che arrivano ai confini di Colleferro.

Certo, tutto dalla vita non si può avere e sicuramente si è scelto il Lavoro e non la tutela ambientale!  Se per lavorare però si deve attraversare una nube di inquinamento non riusciamo a capire a cosa serve questo lavoro. Ne può essere valido il detto:”La gente ha bisogno di lavorare”. Sacrosanto! Ma inventare lavori che non inquinano si può e si deve fare.

Intanto, fermate tutti questi camion e fate un deposito ferroviario da Amazon, visto che la ferrovia dello Stato passa ad un tiro di schioppo dallo stabilimento e fate in modo che almeno la merce in arrivo e in partenza parta con i treni merci che non inquinano.

Da Amazon la città di Paliano che cosa ha avuto? Qualche posto di lavoro? Però i camion che arrivano e partono stanno nuovamente inquinando La Selva, addirittura fermando nel piazzale della Regione Lazio dove prima si sentivano “Profumati odori” cosi come ironicamente li chiamava don Antonello, adesso questi “profumi” sono doppiamente pericolosi.

Quelli di prima si potevano anche smaltire con il TMB e non si sarebbero più sentiti.  Invece li abbiamo coperti per il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti, ma potrebbero esplodere nuovamente. Ci chiediamo ulteriormente perché le associazioni ambientaliste, soprattutto quelli più blasonate, non abbiamo mosso un dito per evitare la costruzione di questa mega area industriale – logistica.

 Giancarlo Flavi 

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