Disabili o in sedia a rotelle non possono entrare al Granaio Borghese: l’ascensore è e resta rotto

Progettiamo di colonizzare lo spazio, sfidiamo la velocità per fare sempre prima, plasmiamo il mondo per far sì che sia sempre più adatto alle nostre esigenze. Ci riempiamo la bocca di grandi parole, inclusione e uguaglianza per esempio, che però restano solo questo, parole. Perché alle soglie del 2022 un uomo in sedia a rotelle non può partecipare al matrimonio di suo figlio. Una donna con una gravidanza a rischio non può partecipare al matrimonio di sua sorella. Tutto perché un ascensore si è rotto nessuno sa più quanto tempo fa e non è stato mai riparato.

Succede ad Artena qualche settimana fa. Il protagonista è un nostro lettore che in una lunga lettera ci racconta la triste (dis)avventura di cui la sua famiglia è stata vittima. Dopo due anni di difficoltà, finalmente si riesce a celebrare il matrimonio di una delle sue figlie presso l’ex Granaio Borghese, ad Artena. Per chi non lo conoscesse, il Granaio è una struttura di due piani: al piano inferiore si trova il Museo Archeologico Roger Lambrechts e il museo Museikè, mentre le due sale ai piani superiori, oltre a essere la sede del Consiglio comunale, vengono utilizzate per ospitare presentazioni, riunioni e anche matrimoni. A collegare i due piani c’è una scalinata, non eccessivamente ripida ma faticosa se si hanno problemi di deambulazione. Difficilmente praticabile, se non addirittura impossibile, con una sedia a rotelle. Il nostro lettore ci racconta che una delle sue figlie, la sorella della sposa, è incinta ma la sua è una gravidanza difficile, dunque le sono vietati sforzi troppo pesanti. La famiglia aveva fatto presente che c’era la necessità dell’ascensore e gli era stato assicurato che per il giorno stabilito avrebbe funzionato. E invece l’ascensore rotto era e rotto è rimasto e la signora ha avuto non poche difficoltà per prendere parte alla cerimonia.

Ad officiare le nozze era Silvia Carocci, ha preparato una interrogazione in merito, visto che il problema si ripresenterà per un altro matrimonio dove è previsto un invitato in sedia a rotelle che non potrà salire ai piani superiori. Un disservizio che offende la sensibilità dei cittadini e che non è degno di un paese che si fregia di abbattere le differenze sociali e le barriere architettoniche.

«Quella dell’ascensore al Granaio Borghese mi sembra la storia infinita. Sono anni che il Comune paga per interventi di manutenzione e collaudo, eppure quell’impianto non ha mai funzionato con regolarità – dichiara Silvia CarocciE’ capitato a me, personalmente, che in occasione di una cerimonia, l’impianto si sia bloccato e all’interno vi era una persona affetta da una disabilità grave. Per fortuna, l’intervento tempestivo di alcuni presenti ha evitato conseguenze gravi  però non si può continuare a far finta di niente. Che poi, parlare di ascensore è improprio perchè in realtà si tratta di una piattaforma elevatrice, più comunemente nota come montacarichi e forse alcuni dei problemi legati al malfunzionamento nascono proprio da questo».

«Ho presentato una interrogazone proprio per avere chiarimenti dall’assessore ai lavori pubblici, Sabrina Di Cori. I cittadini devono sapere quali sono i reali problemi che non garantiscono l’utilizzabilità della piattaforma e quali sono le soluzioni possibili – conclude la Consigliera comunale di opposizione – Il Granaio Borghese è la casa dei cittadini di Artena, sede del Consiglio Comunale e di due musei, luogo di cerimonie civili, culturali ed istituzionali ed è impensabile che abbia un grave problema di barriere architettoniche. E’ la casa degli artenesi ma, di fatto, non è accessibile a tutti gli artenesi».

Articolo a cura di ELISA MARINO

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