E a voi quanto manca il Palio delle Contrade di Artena?

Palio delle Contrade Artena

Ci sono tanti motivi per cui gli artenesi ricorderanno il 2020 e uno di questi è che dopo 28 anni l’appuntamento fisso con il Palio delle Contrade è stato annullato per i motivi che conosciamo tutti. Un’assenza che si fa sentire nella monotona vita culturale di Artena,uno dei pochi eventi capaci di catalizzare l’attenzione non solo dei locali ma anche dei forestieri. Il Palio è stato probabilmente l’unico evento a riunire nello stesso luogo e con la stessa passione generazioni diverse di artenesi, dai più anziani ai più giovani.

Palio delle Contrade Artena, c’è a chi manca…

L’occhio di uno studioso di folklore locale non può che restare affascinato di fronte all’impegno e alla costanza con cui i giovani della Generazione Z si applicano per la buona riuscita di giochi così desueti da rappresentare un vero e proprio patrimonio storico: come il tiro alla fune, la corsa con le botti o il “sardamontone”. Per non parlare della sfilata storica, un momento unico per rivivere un’epoca così lontana, con abiti che sono essi stessi un reperto storico: ricordo che spalancai tanto d’occhi quando una mia amica mi disse che lei sfilava addirittura con un abito appartenuto alla sua bisnonna.Sono soprattutto i giovani a sentire la mancanza del Palio delle Contrade. Sui social si rincorrono stories e fotografie dello scorso anno, riproposte in questo così strano forse per allontanare l’amarezza di una normalità che non può dirsi del tutto tornata.

Un nostro lettore ha riassunto così il sentimento che probabilmente condividono in molti: «Mi è mancata quell’attività fisica che si fa in compagnia nei mesi estivi, le serate con i miei compagni di Contrade tra risate divertimento e anche le arrabbiaturequando le cose non andavano per il verso giusto. Mi manca questa settimana di Palio perché manca l’adrenalina, e c’è la voglia di tifare o scendere in campo per raccogliere i frutti di mesi e mesi di prove. E poi, mi manca la cucina del Palio: il sugo di Mimma della Contrada Maiotini e le fettuccine di Giulia della via Giulianello. Le salsicce che prepara il Colubro, gli arrosticini di Felice al Selvatico».

C’è chi è indifferente…

Certo, c’è anche chi si è a malapena accorto che questa settimana la Villa resterà muta, si parcheggerà facilmente e non si rischierà di investire passanti incauti, tutto perché il Palio è stato annullato. In molti sono d’accordo con la decisione di non giocare: sarebbe stato impossibile non creare assembramenti, per non parlare dell’impossibilità di allenarsi durante questi mesi. Se non c’è una volontà forte le tradizioni si perdono, gli interessi cambiano e una sera a Roma può sembrare certamente più eccitante di un evento così legato alla tradizione paesana. Chi non è nato qui, chi non ha vissuto e respirato il vento che sibila tra le rocce di Santa Croce fa fatica a sentirsi parte di un meccanismo così complesso e così legato alle radici del luogo. Per quanto mi riguarda, sono sempre stata troppo poco sportiva per cimentarmi nei giochi e troppo solitaria per mischiarmi nella ressa che si forma sugli spalti. Però concordo anche io sulla cucina, un panino con la salsiccia buono come quello del Palio di Artena non l’ho mai mangiato da nessuna parte!

Palio delle Contrade Artena, c’è chi consiglia…

E infine c’è chi attende con ansia l’edizione del 2021, che sarà probabilmente quella più vissuta degli ultimi 30 anni. Non mancano neanche i consigli di chi quelle serate le vorrebbe vivere sempre meglio. Come una nostra lettriceche consiglia di «chiedere alle giostre di spegnere la musica perché a volte disturba e si perde l’atmosfera dei giochi. Vietare, e non solo a parole ma con i fatti, l’uso di alcool dopo mezzanotte perché a quell’ora ci sono famiglie in giro. Sistemare una volta per tutte le sedute, perché molte sono in pendenza proprio con la tavola. Questo è veramente importante, perché a molte persone nella settimana del palio si infiamma per le sedute la lombosciatalgia».

MIRIAM GUALANDI

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