Il segno, le montagne e le linee di Gianfranco Maffucci esposte per un originale quadro nella BCC di Colleferro

Le linee per guidare lo sguardo è il quadro (foto in alto) che il primo commerciante di Colleferro Gianfranco Maffucci ha realizzato alla bella età di 90 anni. Realizzato su stoffa gonfiata appositamente lo ha donato alla filiale della BCC di Colleferro ed il direttore di filiale (oggi anche di zona) Paolo Cammarota lo ha esposto nel salone di rappresentanza.

E’ stata questa una bellissima iniziativa di un commerciante che ancora oggi va per la maggiore, grazie al cambiamento che ha sempre attuato nella sua attività. Cambiamento che si può notare in questo bellissimo quadro fatto di montagne e segni. Montagne forse a significare quelle di Jenne, zona da cui proviene, segni ad indicare la direzione verso cui si procede. Segni peraltro anche ben messi e non certamente messi a caso, perché da quello che si vede, Gianfranco lo ha realizzato alla veneranda età di 90 anni dimostrando ancora quanta vitalità culturale ha nel proprio corpo.

La cultura dei segni in Italia è nata nel 1900 ed è il soggetto del mito, della storia, del pensiero e della mente che diventa col segno scultura, disegno, narrazione. Così il segno diventa simbolo. Ecco il simbolo che ha voluto esprimere in buon Gianfranco, ossia il grande vecchio di Colleferro. Quindi un quadro  “esteticamente che è quell’insieme di forme espressive, condizionate da bisogno, desiderio, sensibilità senso economico e simbolo che caratterizzano l’individuo, le sue relazioni e lo spazio sociale che lui vive” aveva scritto il critico d’arte Giorgio Buonaccorso che ha centrato in pieno il quadro senza neanche vederlo.

Noi che lo abbiamo visto esposto possiamo affermare che è un quadro davvero molto raffinato nella sua compostezza, ben abbinato nei colori, perché il giallo e l’azzurro che prevale alla fine si fondono, per creare le montagne verdi, anche se lui le ha viste brulle e del colore autunnale. Insomma, una pittura sobria ed armoniosa. Un quadro dunque di una certa rilevanza culturale notevole ed ha fatto bene a farlo esporre in un locale pubblico nella Banca che anche lui ha contribuito a far crescere, perché come la BCC è partito dalla base. Lui è partito da una base più consistente, quella della montagna dove l’acqua del fiume Aniene, il verde di quelle bellissime piante di montagna con carpini e abeti hanno fatto il resto nella mente di questo artista colleferrino rimasto nell’ombra artisticamente, ma molto conosciuto nel comprensorio per la sua attività commerciale che peraltro ha saputo tramandare ai figli.

Un quadro veramente da ammirare e contemplare. Bellissimo in tutte le sue forme e che crea in chi lo guarda diverse emozioni e che parla veramente di un personaggio eclettico, di una persona che ha vissuto il tempo visto che il tempo è denaro.

Giancarlo Flavi

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