Il Serrone perde lo scenografo Santi Migneco, morto a 75 anni nella sua Catania

E’ morto a 75 anni nella sua Catania, dove era tornato nel settembre scorso,  lo scenografo e costumista Santi Migneco il vero protagonista del Presepe etnografico a Grandezza Naturale di Serrone che dal lontano 1997 fa bella mostra nei vicoli e nelle piazzette del paesino del nord della Ciociaria dal 8 dicembre al 6 Gennaio ogni anno.

Lascia veramente un vuoto incolmabile, perché Santi si era innamorato di Serrone, dove era residente da circa 50 ed ha partecipato sempre con entusiasmo alle attività del Paese, dopo aver acquistato e riadattato alle sue esigenze un’abitazione vendutagli da Bice Minori, la sarta serronese del teatro romano, dove il costumista era approdato dal lontano 1971.

Santi Migneco costumista – scenografo. Diplomato in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Catania. Dal 1969 al 1971 ha diretto la Galleria d’Arte “Il Poliedro” ad Augusta (Siracusa).

Ha fatto il suo debutto nel teatro a Roma nel 1973. A partire da allora si è dedicato esclusivamente alla scenografia ed ai costumi per il cinema, il teatro e la televisione. Ha collaborato per dieci anni con la Sartoria Teatrale Bice Minori (Roma). Oltre alla sua attività in Italia con le più importanti compagnie, ha realizzato spettacoli a Parigi, in Polonia, Islanda, Russia ed al Teatro Nazionale dell’Aja, in Olanda. Si ricordano in particolare le scene e i costumi che ha realizzato per: “L’italiana in Algeri” e la “Semiramide” di G.Rossini, “L’amante di tutti” di P.Galuppi e “L’elisir d’amore” di G.Donizzetti. Questo per quanto riguarda il teatro e il cinema italiano.

A Serrone dopo aver lanciato il Presepe  Etnografico a Grandezza Naturale, ha organizzato il museo – mostra di costumi teatrali che la sarta Bice Minori ha donato al comune di Serrone, insieme ad un abito di Giovanni Paolo II, che Bice realizzò insieme ai detenuti del carcere di Rebibbia di Roma. La casula e la mitria originale indossata dal Santo Padre Giovanni Paolo II per quella visita è presente nel museo di Serrone.

Nel lontano 1998 festeggiò con una singolare mostra di scenografie i suoi primi 25 anni di attività, presso l’ex asilo delle suore Clarisse di Serrone, con la partecipazione del Cardinale Dario Castrillon Hoyos, del Prefetto di Frosinone Marino, del Presidente della Provincia Gentile e del Procuratore capo della Repubblica di Frosinone Dott. Ottavio Arcidiacono.

Fu una mostra che aveva richiamato numerosi artisti romani tra i quali Silvio Spaccesi e Rosaura Marchi, i quali nel vedere proprio davanti la mostra un palco, si sono lasciati andare nel recitare lui “L’infinito” di Giacomo Leopardi mentre la Marchi ha recitato “A Livella” . Sotto in piazza plebiscito il grande musicista Giorgio Cuscito che suonava il sax per una vera ed estemporanea esibizione.  Per citare le cose più importanti che ha lasciato a Serrone. E’ stato tra i fondatori dell’Associazione Culturale “Rocca D’Oro” e dell’Associazione Culturale Serrone, presieduta oggi da Tonino Serafini e prima da Mario Prili  i cui volontari, curano ogni anno l’installazione del Presepe entografico.

Santi per Serrone è stato veramente un “rivoluzionario culturale” perché nel portare la sua sapienza artistica e culturale, aveva messo su anche un piccolo teatro nel club “Le Tofa” e tanti sono stati i personaggi che hanno recitato nel grazioso locale a La Forma. Di rilievo anche l’allestimento dei quadri per la Settimana Santa di Pasqua.

Possiamo affermare, senza timore di essere smentiti, che da lui il paese ha imparato moltissimo perché ha portato cultura con C maiuscola, nel vero senso della parola. Ha saputo bene inserirsi nel contesto del paese, dove tutti gli hanno voluto bene, fino al settembre scorso quando ha chiamato la sorella per chiederle di venirlo a prenderlo qui nel nord della Ciociaria. A Serrone, Santi ha lasciato il cuore di grande artista qual’era ed ha saputo farsi apprezzare in tutto il comprensorio. A Nostro giudizio Santi merita l’intitolazione del suo vicolo con una targa ricordo.

Il ricordo dell’amministrazione comunale

“Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani, la sua testa ed il suo cuore è un artista” (S.Francesco d’Assisi)

“Vogliamo ricordare così – riporta la pagina facebook del comune di Serrone – il nostro concittadino Santi Migneco. Costumista e scenografo per il cinema, il teatro e la televisione, siciliano di origine, aveva scelto, diversi anni fa, Serrone come luogo in cui vivere.
Alla nostra comunità ha lasciato e donato la sua professionalità nell’allestire e curare nei dettagli la mostra permanente dei costumi teatrali, realizzati dalla sua cara amica Bice Minori, ed il presepe a grandezza naturale.
La nostra comunità si stringe con affetto attorno alla famiglia.
Gli saremo per sempre grati per quanto fatto per Serrone.

Giancarlo Flavi

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