Messa di Natale ad Artena, don Franco Diamante ha chiesto più nascite

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Don Franco Diamante ha chiesto ai fedeli più nascite. Nella tradizionale messa delle 11:00 del giorno di Natale, il parroco della chiesa Santa Maria di Gesù di Artena durante l’omelia ha esortato i fedeli a mettere al mondo più figli. «I bambini sono gioia», ha dichiarato don Franco. «Oggi si festeggia la natalità e non l’anziano signore con la barba vestito di rosso che consegna regali». Ha aggiunto il sacerdote. «Non si fanno più figli perché si ha paura di non poterli mantenere. Ma quando “morivamo di fame” e si facevano tanti figli come si “tirava avanti”? Non bisogna avere paura». Mentre il parroco celebrava la messa, alla sinistra dell’altare era possibile ammirare un quadro con all’interno i nomi e le date di nascita dei bambini nati nel 2020. 36 nomi, 20 maschietti e 16 femminucce. Durante l’omelia una piccola bambina di pochi mesi ha iniziato a piangere; don Franco ha esclamato: «questo è il più bel canto all’interno di una chiesa».

Le parole di don Franco sulle nascite invitano a una riflessione

Caduta delle nascite: è solo un fattore economico? La caduta della natalità è un fenomeno che va ben al di là delle pur vere e gravi difficoltà economiche. Oggi come sempre, ciò che muove l’uomo nelle sue decisioni sono quegli obiettivi che sembrano promettergli una vita più felice. In questo senso, credo possibile affermare che avere dei figli non appare più tra le scelte che colleghiamo all’idea di felicità: i figli ci appaiono più come un vincolo che come una risorsa. Sentiamo i loro bisogni come contrapposti ai nostri bisogni e la responsabilità nei loro confronti come una pesante restrizione della nostra libertà e delle nostre opportunità.

Per molti i figli sono un vincolo non una risorsa

La maggior parte delle persone vive la vita in termini esclusivamente individuali: progetta la propria riuscita professionale, il modo di emergere e di ottenere una buona posizione sociale, il modo di raggiungere risultati il più possibile soddisfacenti in campo economico; siamo accomunati dall’idea che la vita migliore, quella più riuscita e soddisfacente, dipenderà dalla capacità di investire energie, risorse e pensieri in progetti di auto-realizzazione. Anche nella formazione della coppia il baricentro non cambia e gli aspetti di progettualità comune sono spesso subordinati a quelli delle progettualità individuali: l’uomo e la donna leggono la loro relazione come uno scambio affettivo, nel quale è sottinteso che ognuno dei due potrà in primo luogo continuare a perseguire i propri obiettivi individuali con il sostegno dell’altro.

“I bambini sono gioia”

Ma fare figli è in assoluto l’atto più creativo a disposizione dell’uomo: «mai come con un figlio l’uomo mette nel mondo qualcosa di vitale e concreto che origina da lui, e mai come con un figlio può riscoprire tutta la bellezza e la pienezza della vita che si rinnova con la sua ricchezza inesauribile. Il figlio è davvero un inedito, qualcosa che prende origine da noi, ma insieme ci trascende aggiungendo ricchezza e assoluta novità alla vita. Solo riscoprire questa gioia pienamente creativa del generare e diffonderne il contagio potrà permettere alla nostra società di uscire dalla tristezza di un mondo senza più figli».

Articolo a cura di MANUEL MANCINI

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