Palazzo Galileo è già da “rappezzare”. Vittima di vandalismo a capodanno

Quante volte ci siamo lamentati del nostro paese, delle cose che non vanno, dell’incuria o dell’abbandono. Di solito puntiamo il dito su questa o quella amministrazione, sul sindaco, sull’assessore e sicuramente chi amministra un paese ha una grande responsabilità, soprattutto nel far rispettare le più elementari regole del vivere civile. Ma dovremmo imparare a guardare con più attenzione anche nelle nostre case, negli occhi dei nostri figli e dentro noi stessi.

Nel corso degli anni il problema del vandalismo ad Artena è emerso più volte, soprattutto ai danni delle scuole: più di una volta il plesso della Stefano Serangeli è entrato nel mirino dei (giovani) vandali, il parco giochi sotto alla De Gasperi è più chiuso che aperto, poiché vittima privilegiata di inciviltà è maleducazione. Per non parlare delle campagne artenesi, vere e proprie discariche a cielo aperto.

E nessuno vede mai nulla. Come la notte di San Silvestro appena trascorsa, quando qualcuno ha poggiato i fuochi d’artificio sulla vetrina di un negozio, distruggendola. Ci troviamo in piazza Galileo Galilei e la vetrina danneggiata è quella di uno dei negozi di Palazzo Galileo, il nuovissimo edificio che ha sostituito l’eco mostro che per 30 anni ha troneggiato sulla piazza. La scoperta fatta il giorno successivo ha lasciato l’amaro in bocca a molti, e non solo al proprietario dell’edificio che ha sì presentato una denuncia contro ignoti, ma che alla fine dovrà mettere mano al portafogli e riparare la vetrina appena messa.

Insomma, il Palazzo che ha contribuito a migliorare e modernizzare la piazza è già da “sistemare” perché, nella foga dei festeggiamenti, non si è pensato che il petardo avrebbe rotto la vetrina. O peggio: forse non interessava a nessuno. E l’abitudine di guardare sempre il proprio orticello è squisitamente italiana.

Articolo a cura di ELISA MARINO

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