Paliano, a fuoco un terreno privato all’interno della Selva. Il secondo incendio in pochi giorni che sa tanto di “avvertimento mafioso”

Secondo incendio doloso nel giro di pochi giorni che si sviluppa all’interno del Monumento Naturale la Selva di Paliano e che provoca danni alle colture. Giovedì sera sono dovuti intervenire diversi mezzi dei Vigili del Fuoco di Fiuggi e Colleferro, oltre ai ragazzi della Protezione Civile di Paliano, per cercare di avere ragione delle fiamme che avevano attaccato anche le verdi canne di bambù che circondano la proprietà della Regione Lazio, che il Comune di Paliano ha affidato al Sig. Cacchi di Anagni per la lavorazione, non distante dal laghetto di pesca sportiva e da via Palianese sud.

Che anche questo incendio sia doloso non sembrano esserci dubbi, in quanto il fuoco è partito da una posizione che si poteva raggiungere con un’autovettura intorno alle ore 20  e qualche minuto prima da un’altra zona che possiamo definire impervia.

Si tratta del secondo incendio a distanza di poche ore da quello avvenuto nel “Bosco di Paliano” di proprietà dei figli del Principe Antonello Ruffo di Calabria e che per fortuna non aveva provocato danni consistenti. Quello di ieri, invece come detto, ha colpito la Proprietà Regionale affidata dal Comune di Paliano in comodato d’uso ad un privato di Genazzano. Anche in questo caso ci sono stati danni alle canne di bambù e alla recinzione del bosco.

Certamente non sono causali questi due incendi ma dietro potrebbe esserci un preciso disegno criminoso, che sa di avvertimento mafioso, perché questi terreni all’interno del monumento naturale regionale fanno gola a molte persone e nel momento in cui si sta cercando di farli ripartire in modo legale ecco che riemergerebbe l’illegalità con questi incendi che hanno come unico scopo quello di far “spaventare” i nuovi gestori.

Gestori che davvero ce la stanno mettendo tutta per ridare dignità a quei bellissimi luoghi che il Principe Antonello Ruffo di Calabria aveva saputo armonizzare guardando al futuro green prima di tutti dal lontano degli anni 70, quando decise di creare il Parco Uccelli e tutta una zona di servizi verdi nella sua proprietà. I figli dallo scorso anno hanno proseguito la sua “missione ecologica” facendo partire al meglio il Bosco di Paliano di circa 30 ettari con iniziative culturali e rispettose dell’ambiente.

Quest’anno, invece, altre persone che vogliono bene al comprensorio della  Selva, dopo aver costituito l’associazione non profit “Amici della Selva” hanno deciso di far ripartire anche il polmone verde dell’ex Parco Uccelli attraverso la cultura, l’agricoltura e la ricerca universitaria per creare un polo di aggregazione e un importante luogo verde dove far giungere anche i bambini che stanno vivendo il dramma della pandemia da Covid 19 e che hanno bisogno invece di stare all’aria aperta a respirare aria saluberrima per vivere una vita meno inquinata.

Ora speriamo che dopo le denuncie del caso le forze dell’ordine possano riuscire a far chiarezza prima possibile su questi incendi anche perché è solo la legalità e la voglia di far bene a dover prevalere.

GF

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