Paliano, la Cantina Ruffo nel più completo abbandono. Perché non riconvertirla in un’azienda per lavorazione delle canne di bambù?

Paliano, La cantina Ruffo per un nuovo sviluppo artigianale con le tante canne di bambù prima che crolla definitivamente

La vecchia cantina del Principe Antonello Ruffo di Calabria, oggi di proprietà della Regione Lazio e concessa in comodato d’uso al comune di Paliano, è nel più completo degrado (foto in alto ed in pagina). La colpa è di chi non ha voluto affittarla ed ora con il tetto danneggiato dal maltempo ci piove anche dentro. Per questo spreco di risorse pubbliche la Corte dei Conti non ha nulla da dire?

Ormai sono due anni che questo terreno è in mano all’amministrazione comunale di Paliano, che ha voluto la gestione del comprensorio regionale, ma questa amministrazione non ha mosso un dito per valorizzare questa cantina che ha ampi spazi.

L’esempio su cosa di potrebbe fare di questi spazi è arrivato da alcune ragazze della zona che dopo aver girato il mondo, nonostante la pandemia, hanno deciso di aprire un locale in pieno centro storico, che ha tutta la nostra ammirazione per come è gestito in maniera innovativa, dopo aver ristrutturato una vecchia cantina.

Tornando alla cantina del Principe Ruffo va detto che la struttura esterna si è salvata solamente perché per arrivarci si deve passare all’interno della Proprietà dei Nicoli su una strada che è stata chiusa da un cancello.

Orbene, ci chiediamo è mai possibile che nella zona tra Paliano e Colleferro non ci siano giovani intelligenti ed intraprendenti che vogliano sfruttare questi immensi spazi per creare un’azienda che possa lavorare le canne da bambù che da queste parti abbondano e continuano a crescere. Canne che vengono mangiate abitualmente dai cinghiali. Magari l’amministrazione comunale può aiutare i giovani imprenditori nel reperire i fondi per finanziare questo tipo di attività, invece di “spingere” i giovani a prendere il sostegno economico di 400 euro al mese.

Ci vorrebbe uno scatto d’orgoglio. Questo è un lavoro che potrebbero fare anche chi prende il reddito di cittadinanza magari uniti in una cooperativa con la supervisione appunto dell’amministrazione comunale.

Ma torniamo alla Cantina di Ruffo che ha bisogno di interventi immediati prima che crolli definitivamente a terra sotto il peso dell’acqua che viene trattenuta dal tetto perché l’asfalto che copriva il tutto è letteralmente  volato via e si rischia il crollo da un momento all’altro.

Giancarlo Flavi

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