Paliano, la strada dei lotti della Selva diventa la strada dei sogni e compaiono nuovi cancelli

Non sono poche le pressioni che riceviamo da persone interessate alla salvaguardia dell’ambiente e della natura all’interno del monumento naturale al Selva di Paliano dopo che nei giorni scorse si è vista erba bruciata da diserbante in spregio del ferreo regolamento dei Parchi e monumenti naturali e la “nascita” dal nulla di nuovi cancelli.

Un episodio assurdo e ben visibile dalla Palianese Sud, quindi sotto gli occhi di tutti è quello del diserbante gettato in terra. Polizia di Stato, Carabinieri, Carabinieri Forestali, Polizia Locale, Polizia Provinciale è possibile che nessuno intervenga? Nessuno si è accorto di questo scempio che è stato fatto da privati o da enti pubblici? Lasciamo ai nostri lettori la risposta.

Altro problema che abbiamo affrontato diverse volte ma che è sempre di attualità è quello della strada dei desideri o se preferite dei sogni che dividerà i vari lotti. La Regione Lazio ha stanziato ben 120.000 euro per una strada che serve i vari lotti che sono stati affidati a privati da parte della Regione Lazio attraverso il comune (ma guarda caso sempre agli stessi)  e sempre all’interno del Monumento Naturale della Selva ci si chiede dovrebbe essere pubblica o privata? In considerazione anche del fatto che è stata anche appaltata e l’appalto è stato regolarmente vinto da un’azienda del posto.

Soldi pubblici per una strada pubblica o soldi pubblici per una strada privata? Non c’è un cartello che indica questo da nessuna parte, in compenso sono sorti dal nulla due cancelli anche questi senza cartelli ed allora entrambi abusivi?

Non sappiamo se i due cancelli (in foto), su uno dei quali peraltro c’è scritto “vendesi” con il numero di Nicoli, sono quelli d’ingresso e uscita della strada? perché non vi è nessun cartello, né tantomeno quello dell’appalto vinto, visto che si tratta di fondi regionali?

Questa nuova strada che sta per essere costruita con due cancelli d’accesso è pubblica o privata? Se è privata come si evince dai due cancelli, perché c’è stato il finanziamento della Regione Lazio? Qui c’è qualcosa che non quadra. Inoltre sembra, perché non è visibile materialmente in quanto è proibito l’ingresso, che la strada la si sta costruendo con fresato d’asfalto (noi abbiamo visto uscire dei grossi camion che forse avevano portato il fresato) e chi lo ha autorizzato questa procedura? In considerazione del fatto che su un terreno agricolo vincolato a Monumento naturale non si può mettere nulla e ben che meno il materiale inquinante.  Secondo le nuove disposizioni, di due anni orsono, il fresato si può mettere solamente per tappare le buche sulle strade asfaltate e non in quelle da costruire. 

Insomma, ci sono situazioni da verificare. La strada che il Sindaco vantava essere una strada turistica in campagna elettorale è pubblica o privata ma fatta con i soldi della Regione Lazio? E’ giusto tutto questo? Chi deve intervenire intervenga, altrimenti ci sono gravi omissioni da parte di chi deve controllare e diventerebbero anche complici di questo scempio alla natura. Perché di scempio si tratta, anche da parte di funzionari della Regione Lazio, che dovrebbero controllare e non controllano. Dove stanno i cosiddetti ambientalisti? che una volta popolavano le zone a nord della Ciociaria.

Katia Piacentini

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