Paliano, Willy Santo subito. L’appello di Don Aldo Bonaiuto in una lettera

La città di Paliano è stata la cittadina dove è passata ed ha soggiornato Santa Maria Goretti, la santa delle Vergini, la bimba non ha ceduto al suo aguzzino in quel di Nettuno e che nel 1950 Papa Pio XII ha elevato a Santa. La piccola Maria è stata vista giocare in piazza a Paliano, come certificano alcune foto pubblicate in diversi libri.

Questa volta, dopo oltre un cinquantina di anni, a salire agli onori dell’altare celeste potrebbe essere il giovane Willy Duarte Monteiro, il enne naturalizzato a Paliano ma di origini capoverdiane assassinato a calci e pugni per difendere “con il suo sorriso e la sua voce un suo amico”, la notte del 6 settembre in largo Oberdan a Colleferro da quattro bruti.

Il sacerdote Don Aldo Bonaiuto ha scritto una lettera pubblica con la “penna” dell’anima in cui vorrebbe far elevare Willy a santo protettore dei giovani contro l’odio e il bullismo per il grande gesto altruistico che ha fatto.

Addirittura paragona Willy a San Massimiliano Kolbe che insieme al venerabile Padre Quirico Pignalberi di Serrone e altri ha fondato la Milizia dell’Immacolata a difesa dei crimini del nazismo. Inoltre, lo ha anche paragonato a San Salvo D’Acquisto, il carabinieri morto a Palidoro (Roma) per salvare dalla fucilazione dei tedeschi persone innocenti.

Così per Willy il sacerdote ha anche scritto: “Tu Willy avevi la non comune capacità di trasmettere gioia ed entusiasmo. Sia in famiglia e accanto alla tua amatissima sorella, sia con gli amici ai quali ti legavano tante passioni condivise, inclusa quella per la Roma.  Chi semina gioia è un dono per l’umanità. Spegnere il tuo sorriso  e stata solo una barbarie, ma anche un furto alla felicità collettiva– poi Don Aldo aggiunge – Tanti martiri silenziosi  ti hanno preceduto nel farsi carico  del supplizio dei fratelli: testimoni come religiosi e laici come Padre Massimiliano Kolbe e come il giovane carabiniere Salvo D’Acquisto. Tu hai preso il posto di colui che appariva destinato all’assurdo sacrificio”. Questo è il passo centrale che è stato scritto per Villy da un sacerdote che non lo conosceva, ma lo ha conosciuto dalle cronache dei giornali di questi brutti giorni.

Tornando con la memoria all’omelia del vescovo diocesano Mons. Mauro Parmeggiani nella Santa Messa al Campo Sportivo di Paliano di fronte a migliaia di magliette e camice bianche ed al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte: “ L’insegnamento che ci lascia willy – ha affermato il porporato- e tutta questa terribile vicenda è che l’uomo deve tornare a Dio. Senza di Lui non c’è sorriso nel cuore e sul volto, non c’è amore per l’altro, non c’è carità, non c’è rispetto per l’uomo, tutto l’uomo, per ogni uomo”.

Peraltro, la famiglia di Willy: papa Armando, mamma Lucia e la sorella Milena meriterebbero questo importante riconoscimento in quanto hanno veramente molta fede in Dio ed è proprio a questa che si sono attaccati per trovare il sorriso di Willy che sicuramente ora ci guarda e ci protegge dal cielo e veglierà il futuro dei giovani di oggi, forse senza Dio e con troppa libertà di agire impunemente.

I tre paesi Paliano, Colleferro e Artena dalla mattina del 6 settembre stanno vivendo un dramma senza fine per questo assurdo omicidio. Colleferro dove è accaduto il fattaccio. Paliano il paese dove era residente il giovane e Artena, perché in questa tristissima vicenda a compiere l’efferato delitto sarebbero stati due fratelli e due amici entrambe residenti nel paese dei Lepini dove giovedì 24 è in programma la terza fiaccolata.

Giancarlo Flavi   

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